Nel giorno della memoria, per non dimenticare l’orrore della Shoa, delle persecuzioni religiose nei confronti degli ebrei, per non dimenticare l’orrore dei campi di concentramento e della barbarie dell’uomo sull’uomo, le autorità civili e militari dei comuni di Anzio e Nettuno si sono riunite al Parco Palatucci di Nettuno per depositare una corona proprio sulla targa dedicata a Palatucci che, nel suo ruolo di vicequestore, riuscì a salvare oltre 5mila cittadini di nazionalità ebraica dalle persecuzioni naziste. Sul posto questa mattina si sono riuniti anche i rappresentanti delle associazioni combattentistiche. Il primo a prendere la parola è stato un Rabbino della comunità ebraica di Roma che ha letto due salmi sia in lingua ebraica che in italiano, sui valori di giustizia e solidarietà. Quindi a prendere la parola è stato il sub commissario di Nettuno Roberto Leone. “Le vittime della Shoa – ha detto – non sono un semplice lutto ma una ferita profonda nell’animo dell’umanità. L’Italia non ha conosciuto l’orrore dei campi di concentramento, ma quello delle leggi razziali purtroppo si. Questi campi esistevano nella nostra Europa ma tra i tanti che hanno contribuito a creare l’orrore c’erano anche persone giuste tra cui proprio Palatucci. Oggi parliamo di valori come la pace, la libertà e dell’uguaglianza tra gli uomini, valori che non sono solo parole perché scritto con il sangue dei giusti morti per difenderli”.