È stata protocollata nei giorni scorsi, presso i comuni di Anzio (il 21 dicembre) e di Nettuno (il giorno seguente), una proposta di Regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati o confiscati presenti sul territorio chiedendo che venga approvato.
La richiesta è stata avanzata e firmata da Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Presidio Don Cesare Boschin, Azione Cattolica della Diocesi di Albano, Agesci Gruppo Nettuno1, Cgil Camera del Lavoro Roma Sud-Castelli-Pomezia, Cngei Sezione Anzio-Nettuno ed indirizzata al Sindaco di Anzio Luciano Bruschini, al Presidente del Consiglio Comunale di Anzio Sergio Borrelli ed al Commissario Straordinario di Nettuno Raffaela Moscarella.
Di seguito la richiesta inviata ai due comuni: “L’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata – si legge nel documento – come previsto dalla legge n. 109 del 2006, costituisce una importante occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio e un’opportunità per creare lavoro. La legge n. 159 del 2001 (c.d. Codice delle leggi antimafia) di per sé si limita a disporre i criteri direttivi e i principi fondamentali ai quali deve informarsi l’ente territoriale nella fase di utilizzazione dei beni sequestrati e assegnati in via provvisoria ovvero confiscati, lasciando ampio spazio alla potestà regolamentare del singolo ente. Da qui nasce la necessità di un Regolamento comunale per la destinazione e l’utilizzo di beni sequestrati o confiscati, il quale si ponga l’obiettivo di stabilire norme certe finalizzate all’implementazione del Codice delle leggi antimafia e nel cui quadro (dai limiti stringenti) l’ente territoriale debba muoversi solo nel rispetto dei principi di uguaglianza, imparzialità, trasparenza, buon andamento e correttezza”. Si resta in attesa di risposte.