Home Politica Menghini – Amministrazione Chiavetta, dissidenti e il futuro di Nettuno

Menghini – Amministrazione Chiavetta, dissidenti e il futuro di Nettuno

Ha parlato ai microfoni di YoungTv, ospite della trasmissione Revolution ideata e condotta da Giancarlo Testi, Giacomo Menghini che venerdì scorso ha ufficializzato la sua candidatura alle Primarie del Partito democratico di Nettuno in un incontro pubblico all’Hotel Astura. Menghini ha spaziato dall’Amministrazione Chiavetta, al futuro cittadino, senza tralasciare le critiche ai dissidenti del Pd che hanno firmato la sfiducia al sindaco nell’aprile scorso.

“C’è bisogno di una politica che apra al confronto – ha detto Menghini – la mia scelta di rendere pubblica la mia candidatura aprendomi al dialogo e al rapporto con i cittadini deriva da questa esigenza. Ho scelto di candidarmi ora per avere il tempo di costruire un confronto e un dialogo con i cittadini sulla mia proposta per la città da modo che possa arricchirsi con il contributo di tanti”.

Non sono mancati i riferimenti all’Amministrazione Chiavetta, sottolineando le battaglie vincenti fatte per il bene del paese come quella all Nettuno Servizi, ma senza dimenticare gli sbagli da non ripetere prendendo ad esempio i lavori bloccati del parcheggio a piazzale Berlinguer.

“La tragica buca di Nettuno, un’impresa di cui continuo a ribadire l’importanza strategica per lo sviluppo della nostra città. Nettuno ha bisogno di spazi per parcheggi da collocare al centro della città. Su piazzale Brlinguer Amministrazione entrata in una impasse sulla revisione del progetto. Stavamo puntando a rivedere l’aspetto economico con un prestito ponte all’impresa che permettesse il completamento dei lavori, ma su questa soluzione sono state sollevate diverse eccezioni legittime. Si è sospeso quel tipo di percorso, avviando un altro percorso a dicembre scorso ossia quello di rimettersi al tavolo con l’impresa e qualcuno invece di rimettersi al tavolo e ridefinire i termini contrattuali, e qualcuno invece di rimettersi al tavolo ha preferito portare le firme per le dimissioni del consiglio comunale. La cosa incredibile è questo tipo di scelta ha definitivamente affossato il percorso”.

Critiche dure ai dissidenti che hanno portato alla caduta del sindaco Chiavetta e al commissariamento del comune di Nettuno.

“Bisogna decidere se in politica pagare le proprie scelte, o farle pagare agli altri. Se si fa politica e si è eletti all’interno di un partito non si è lì a rappresentare le proprie idee, ma si è lì per rappresentarle all’interno di un meccanismo di confronto democratico che rispetta le regole del Partito  – ha detto Menghini – Credo che i motivi che hanno determinato l’espulsione dei quattro ex consiglieri dal Partito non risiedano nelle ragioni che loro paventato. Non è una condanna alla loro ragioni, ma al metodo. Il fatto che il mercoledì o il giovedì della settimana santa il segretario provinciale di sua iniziativa ha convocato il direttivo a Nettuno per il martedì immediatamente dopo Pasqua e che a fronte di questa  convocazione del direttivo, il venerdì santo, quindi l’ultimo giorno utile prima del direttivo ci si sia dati così da fare per consegnare le firme per le dimissioni credo sia stato un gesto irresponsabile e grave perché ha impedito che si verificasse quel confronto democratico all’interno del direttivo dove ognuno poteva e doveva esporre le proprie ragioni. Quando si è determinata la situazione evidente di un’ampia maggioranza in consiglio comunale che era sfavorevole all’Amministrazione di Alessio Chiavetta, io credo che  in quelle fasi c’erano tutte le condizioni per costringere il Sindaco a un mandato a termine, a fissare dei paletti, dei punti programmatici, stringenti su cui costringerlo a portarli avanti per il periodo necessario un’Amministrazione di garanzia, di salute pubblica che avesse traghettato l’Amministrazione almeno fino in prossimità di queste elezioni che andiamo a fare senza lasciare in mano il governo ai commissari. Ritengo – ha concluso –  irresponsabile che si sia mandati a casa tutti e si sia lasciato in questi condizioni il paese”.

Di seguito il video completo dell’intervista di Giancarlo Testi a Giacomo Menghini.