Come annunciato sull’Albo pretorio on line del Comune di Nettuno il 12 dicembre sono stati montati e aperti i mercatini su lungomare Matteotti. La novità di questa edizione è la gestione diretta del Comune, che nella delibera poneva delle condizioni, tra cui quelle relative alla merce in vendita. “Le attività svolte – è scritto nel documento – dovranno essere ad esclusivo tema natalizio e artigianali, non verranno prese in considerazione domande che non rispettino tale criterio, in caso di esposizione di merce diversa da quella descritta nel contratto, la ditta dovrà rimuovere gli articoli “fuori tema” pena l’esclusione dal mercatino”. Facendo una rapida passeggiata tra i gazebo (che molti hanno criticato per le dimensioni ma che in realtà consentono di passeggiare tranquillamente) quello che emerge con chiarezza è che di natalizio tra la merce esposta c’è davvero poco. Non sembrano natalizi i prodotti di bigiotteria, i vecchi dischi (pur affascinanti) non lo sono i vestiti, neanche quelli per le feste, borse e cappelli (???) e neanche l’oggettistica africana sembra rispondere ai criteri richiesti dal Commissario almeno sulla carta. Certamente non è facile organizzare dei mercatini in pochissimi giorni ed è invece facile pensare che siano stati concessi spazi a chi ha risposto al bando, tuttavia, ancora una volta sembra di essere davanti ad un’occasione persa. Riescono ad essere decisamente più natalizi i chioschetti in legno allestiti all’interno di diversi centri commerciali della zona, che vendono decorazioni per gli alberi fatte a mano, componenti artistici per i presepi, ma anche strofinacci con stelle e alberelli che si possono personalizzare con dei ricami, che propongono ciambelline, miele, dolci di Natale della zona… Non dovrebbe essere poi così difficile importare anche a Nettuno una tradizione che ovunque è vincente e qui pare abbia molta difficoltà a diventare realtà e si blocca di fronte alle solite bancarelle che vanno bene (o male) per tutte le stagioni. A salvare lo spirito delle feste lo stand delle Stelle di Natale, ma come recita un famoso spot della tv “Si poteva (doveva) fare di più”.