E’ il Gruppo operativo Salviamo la Pineta a scrivere al Sindaco di Anzio Luciano Bruschini e all’Assessore all’Ambiente Patrizio Placidi, oltre che al Presidente del Consiglio Comunale per segnalare lo stato dei fatti alla Gallinara.
“Gentile Signor Sindaco – si legge nella missiva a firma del segretario operativo Sergio Franchi – E’ con forte senso di delusione che sono ancora costretto a contattarLa per un problema che in ogni altro consesso amministrativo pubblico sarebbe già stato risolto da tempo. Mi riferisco all’intervento fitosanitario per tentare il salvataggio della Pineta della Gallinara; deciso in ambito Regione Lazio, più volte concordato in ambito Comunale, discusso in Consiglio Comunale ed approvato all’unanimità e deliberato dalla Giunta che Lei Presiede. La Pineta della Gallinara continua a morire e non è chiara la ragione per cui il deciso, previsto ed approvato intervento tarda ad essere posto in atto. la Giunta Comunale in data 29 maggio 2015 deliberava, infatti, un impegno così articolato: euro 37.000 per gli interventi di ricerca e fitosanitari ed euro 30.500 per opere di riqualificazione, dandone ordine di esecutività agli uffici preposti, ognuno per le proprie competenze. Ad otto mesi di distanza nessuna determina è stata emessa, nemmeno quella per l’immediata attuazione del provvedimento più urgente che è quello dell’intervento dei due Istituti che La Regione Lazio ha individuato come capaci di trattare adeguatamente il problema. Ricordo chiaramente la Sua dichiarazione in Consiglio Comunale “…..che la Regione mi dica quello che devo fare ed io lo faccio subito!”. La Regione lo aveva già detto in passato e Glielo ha ribadito in via formale: ora non esistono più ragioni di rimandare un intervento essenziale per tentare di salvare un bene naturale così importante per il territorio. In queste circostanze il periodo invernale è quello indicato per trattamenti sia di studio che fitosanitari per cui il protrarsi di questa situazione di non intervento assume una gravità assoluta. Il mancato intervento si concretizza, inoltre, in maggiori costi di gestione ed in maggiori spese di manutenzione. Con tutto il danaro speso per il solo taglio e smaltimento dei pini colpiti si sarebbero potuti eseguire molti interventi curativi ed il protrarsi di questa situazione, in presenza di chiare istruzioni impartite dalla Regione Lazio, identifica oggi una netta ed ingiustificata carenza di intervento da parte comunale. Intendo, inoltre, comunicarLe che l’azione del nostro Gruppo resta risoluta e costruttiva e che la stessa avviene in stretto coordinamento con la proprietà del Parco privato che sta portando avanti un programma di intervento la cui originalità è da prendersi in seria considerazione. La stessa proprietà si è resa disponibile per un intervento sinergico con i tecnici che dovranno intervenire per il parco pubblico ed ha posto a disposizione la propria attrezzatura per lo scopo comune. La prego di intervire con immediatezza per porre termine ad una situazione non più tollerabile alla luce della logica e del senso di responsabilità”.