L’Amministrazione comunale di Nettuno, abbandonata l’idea dai creare una Stazione unica appaltante (Sua) con il Comune di Anzio (che si sta organizzando con il Comune di Ardea, non senza polemiche da parte dei consiglieri del comune rutulo), progetto in valutazione durante la giunta Chiavetta, è andata avanti per la sua strada ed ha aderito alla Stazione della Provincia di Roma Città metropolitana. Il Commissario straordinario Raffaela Moscarella, nei giorni scorsi, ha quindi deliberato l’adesione allo schema di convenzione della Sua romana. Ricordiamo che il Codice dei contratti ha reso obbligatorio per tutti i comuni non capoluogo di provincia che intendono acquisire lavori, forniture e servizi il ricorso a soggetti aggregatori, tra cui le Province, che operano come stazioni uniche appaltanti. Questo sistema, in sostanza, lascia ai comuni mano libera su lavori sotto i 40mila euro se si opera attraverso il Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, in cui operano solo società certificate ma aggrega su appalti di maggiore entità sia per aumentare i controlli e la prevenzione rispetto a possibili interferenze criminali, sia per aumentare l’efficacia e l’efficenza nel momento in cui è necessario “acquistare” beni e servizi. Lo strumento della Stazione unica appaltante quindi, offre una maggiore qualità ed efficacia dell’azione amministrativa e innalza il livello di prevenzione delle infiltrazioni criminali.