“Cosa spinge il Sindaco di Ardea Luca Di Fiori, dopo circa un anno, a cambiare le carte in tavola e a non aderire più alla Stazione Unica Appaltante della Citta Metropolitana di Roma Capitale?”. E’ la domanda che pongono i rappresentanti di Ardea del Pd e del Psi in una nota congiunta. “Con l’evoluzione degli ultimi anni della normativa che compone il codice degli appalti pubblici, il legislatore ha voluto favorire l’innalzamento dei livelli di efficacia e di efficienza delle attività di realizzazione dei lavori, servizi e forniture oltre che irrobustire l’azione di controllo e prevenzione dei fenomeni di criminalità durante lo svolgimento delle procedure di affidamento degli stessi”. “Oggi, invece – continua il comunicato – inspiegabilmente, l’amministrazione Di Fiori ingrana la retromarcia e decide di portare al prossimo consiglio comunale un provvedimento che in un solo colpo revoca la delibera 94 del 22/12/2014 e approva un atto che permetterebbe di sottoscrivere un nuovo accordo per l’attivazione della Stazione Unica Appaltante con il comune di Anzio senza fornire alcuna reale giustificazione”. Una scelta che il centrosinistra si ripromette di contrastare. Quello che invece è certo è che l’Amministrazione neroniana aveva avviato le trattative per creare una stazione unica appaltante con il Comune di Nettuno, all’epoca della giunta Chiavetta. Soluzione che il commissario prefettizio Raffaela Moscarella non ha voluto portare avanti e che ha costretto la giunta Bruschini a guardarsi intorno.