Si avvicina novembre e mancano appena se mesi alle prossime elezioni amministrative di Nettuno. Un appuntamento importante quello di maggio, che deve consegnare un nuovo governo alla città dopo la fine prematura della seconda esperienza targata Chiavetta. Mentre in origine, come è normale, c’era una certa timidezza sui nomi, via via che passa il tempo il quadro si delinea. Ancora è ampio il campo delle ipotesi ma ci sono le prime certezze. I grillini hanno trovato una quadra con i due Meetup cittadini. La lista è pronta così come il programma, manca il nome del candidato sindaco che sarà scelto on line e non ci saranno accordi con nessuno. Salviamo Nettuno punta su una candidata e si guarda intorno ma c’è chi dice che il nome è già pronto. Con la gente per Nettuno deve decidere se puntare su Carlo Eufemi o Rodolfo Turano ma non è detto, in caso di mancato accordo, che non scendano in campo entrambi. Il resto del centrodestra si sta organizzando e pare che anche qualche esponente di spicco ad Anzio si stia dando da fare sul territorio, con una larga coalizione pronta a candidare un esponente della società civile (un avvocato, si vocifera). Coalizione di cui potrebbe fare parte anche l’ex sindaco Chiavetta senza il Pd. I democratici che in questi giorni fanno fatica a raccogliere le firme per l’Albo degli elettori stanno organizzando le Primarie e il borsino dei partecipanti è in continuo movimento. Resta convinto di volersi confrontare Daniele Reguiz, sarà certamente in gara Giacomo Menghini, spunta fuori il nome di Antonello Mazza, c’è chi dice che all’ultimo minuto anche Gianluca Franco potrebbe dire la sua. Esce di scena invece Roberto Alicandri, che parla di “inagibilità politica e macchina del fango già al lavoro”. Sembra certa la candidatura di Nicola Burrini, anche lui con una coalizione ampia, legata alla realizzazione di un progetto. Resta da capire dove si collocheranno coloro che non hanno intenzione di esprimere una candidatura ma vogliono appoggiare uno dei nomi forti già in campo (Noi con Salvini, Sel, Rifondazione, Fratelli d’Italia, ma anche Il Nuovo centro destra, i fratelli Capolei e tanti altri che “portano voti” e che potrebbero fare la differenza). La superficie è ancora calma, ma le correnti sotterranee sono decisamente in movimento.