La strada regionale 148 Pontina è in pessime condizioni per quello che riguarda la sicurezza e un’interrogazione regionale di Fratelli d’Italia documenta per l’ennesima volta la pericolosità dell’arteria che porta alla capitale. “La sua gestione – ha detto Giancarlo Righini capogruppo idi FdI in Regione – rappresenta un vero e proprio ‘caso di scuola’ sulle inefficienze degli enti pubblici, visto che la gestione e la manutenzione straordinaria fa capo alla Regione e quella ordinaria è affidata all’Area Metropolitana”. Nel suo intervento, scaturito dalla raccolta firme portata avanti dal coordinamento litorale sud romano di Fratelli d’Italia, guidato da Romeo De Angelis e formato dalle costituenti di Anzio, Ardea, Nettuno e Pomezia, Righini ha sollecitato l’Amministrazione Zingaretti “ad intervenire celermente, vista la perdurante condizione di assoluta inadeguatezza del manto stradale, con carenza di illuminazione, assenza di corsie d’emergenza, costante caduta di rami e pigne, e radici di pini affioranti che hanno persino sollevato il manto stradale. In attesa di saperne di più sul progetto della ‘Super Pontina’ – ha aggiunto il capogruppo di Fdi – vorremmo sapere come si intende intervenire per garantire almeno la presenza di guard rail o la segnaletica stradale, orizzontale e verticale, che attualmente si presenta in condizioni indaccettabili”. “L’arteria – ha poi ricordato Righini – è necessaria per il rilancio del comparto agricolo e produttivo dell’intero agropontino, come pure del turismo balneare del litorale. Allo stato attuale i collegamenti sono impervi, con pesanti ricadute per il territorio della provincia di Latina, le città del litorale e la stessa Capitale, senza contare che il depauperamento degli insediamenti industriali è anche figlio dell’assenza di infrastrutture. Risulta emblematico che a metà del suo mandato l’Amministrazione Zingaretti preveda solo qualche rattoppo e una leccatina d’asfalto qua e là”. “Ogni giorno – ha concluso infine Righini . ci sono migliaia di pendolari che rischiano la vita per percorrere quella strada e non si può più accettare che ci siano ulteriori ritardi sulla sua messa in sicurezza”.