Dopo mesi di assoluto silenzio, periodo in cui molti avrebbero voluto ascoltare la sua versione dei fatti rispetto alla fine prematura dell’Amministrazione guidata da Alessio Chiavetta, a prendere la parola per discutere di politica, di programmi e del futuro della Città di Nettuno è l’ex consigliere comunale del Pd Nicola Burrini. Burrini (che ieri si è sposato a lui e alla moglie vanno i nostri migliori auguri), espulso dal partito per aver sfiduciato il sindaco del suo partito insieme ad altri 13 consiglieri, è in attesa dell’esito del ricorso che ha presentato insieme a Pamela Polito e Matteo Selva. Ma per conoscere la sua verità sui fatti, sarà necessario attendere ancora qualche settimana. “Su quello che è successo ad aprile a Nettuno – ci spiega Nicola Burrini – presto dirò la mia, anche se è bene si sappia che le motivazioni che mi hanno spinto a questa scelta sono state ampiamente argomentante nelle sedi opportune. La questione è delicata e sono in attesa dell’esito del ricorso. Oggi invece vorrei discutere di una questione che mi sta a cuore: del futuro di Nettuno e di idee e iniziative per la rinascita di questa città dopo un lungo periodo di immobilismo politico e dopo il periodo del commissariamento”.
Al momento non si parla di candidature a Sindaco (ma non abbiamo dubbi che il progetto veda Burrini candidato in questo ruolo) ma di un discorso più ampio. “Quello a cui sto lavorando insieme a delle persone che mi sono vicine – aggiunge Burrini – è la creazione di un progetto ad ampio respiro. Mi rivolgo a tutti coloro che vogliono impegnarsi su un programma, a tutte quelle persone, politicizzate o meno, che vogliono fare qualcosa di costruttivo per la città in cui vivono, che hanno idee e voglia di realizzarle. In un momento di forte crisi politica e istituzionale – aggiunge – in cui servono risposte sul nostro territorio, abbiamo intenzione di sederci ad un tavolo e confrontarci con tutti coloro che vogliono dividere con noi un percorso fatto di proposte e contributi, senza pregiudizi e limitazioni”. Sono quattro, per il momento, i punti su cui si vuole avviare il confronto.
“La prima cosa che ci preme fare – spiega – è rivoluzionare la questione Ambiente. Dobbiamo chiarire una volta per tutte la questione del depuratore, puntare ad una migliore qualità delle acque del mare. Costringeremo Acqualatina a sedersi ad un tavolo con noi e discutere in assemblea dei Sindaci delle tariffe e degli investimenti sul territorio. Vogliamo garanzie sull’impianto di Cretarossa per non passare un’altra estate come quella appena trascorsa tra divieti e problemi che hanno massacrato l’economia turistica. Chiederemo a gran voce di canalizzare il fiume Loricina, come era previsto dal progetto degli investimenti sul territorio, per rendere balneabile l’area sotto al Santuario e dovranno ascoltarci. Siamo pronti ad alzare la voce e trascinarli in una contesa giudiziaria per dare alla città di Nettuno delle garanzie su quella che resta la sua vocazione principale: il turismo. Vogliamo anche valorizzare i parchi cittadini che devono essere fruibili per le famiglie e implementare il sistema di raccolta dei rifiuti lavorando alla nuova gara per l’igiene urbana prevedendo dei correttivi per evitare i disagi attuali, in questo i cittadini e i commercianti ci saranno d’aiuto con le loro segnalazioni e i suggerimenti. Inoltre – spiega – vogliamo studiare un progetto urbanistico calibrato sull’Ambiente. Non un Piano regolatore generale espansivo ma teso a recuperare il patrimonio immobiliare già esistente”. Ma non solo di Ambiente si parla. “Puntiamo anche alla riscoperta dell’immenso patrimonio artistico del territorio – spiega – qui ci sono beni che tante persone neanche immaginano e che possono diventare una vera attrazione una volta inseriti in un circuito turistico, magari creando un apposito pacchetto di offerte che può attrarre turismo in zona anche durante la stagione invernale. Puntiamo alla creazione di un albo anagrafico delle opere che appartengono al Comune e che periodicamente ci vengono richieste da Musei e Enti per mostre di grande valenza artistica”. Quindi si intende lavorare sulla riorganizzazione della macchina amministrativa. “Il Comune deve essere funzionale e improntato a criteri di efficienza, su questo ci impegneremo valorizzando le risorse presenti”. In ultimo ma non in ordine di importanza c’è l’obiettivo di dare voce alle gente. La partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa sia come indirizzo che come momento di controllo. “Il Comune per troppo tempo è stato un luogo chiuso e lontano dalle persone – dice Burrini – noi vogliamo puntare sul coinvolgimento di tutti nelle scelte politiche, con delle consulte periodiche sul territorio, delle assemblee nei quartieri a cadenza regolare, con i consigli comunali aperti e un’agenda di incontri periodici con i singoli cittadini e con tutti coloro che vogliono discutere con l’Amministrazione comunale. Quello che vogliamo fare è portare avanti un percorso di apertura e trasparenza e quello che chiediamo ai cittadini è di controllare e di farci capire se e quando non stiamo facendo quello che si aspettano. Un dialogo costante che sarà utilissimo per non uscire mai dai binari tracciati”. Non poteva quindi mancare un passaggio sulla questione parcheggio di piazzale Berlinguer. “Sostengo oggi la stessa linea che ho sempre sostenuto in consiglio: o il progetto si realizza con il project financing, senza spese per il comune o si deve rescindere il contratto, non ci sono altre vie”. Un’organizzazione quella di Burrini che sembra prescindere dall’esito del ricorso presentato al Pd. I democratici dalla loro vanno avanti con il discorso Primarie. “A mio avviso – conclude Burrini – in questo momento storico i contenuti, le idee e i progetti per una città sono più importanti del contenitore e di un partito. Le nostre porte – conclude – sono aperte a chiunque voglia collaborare su un progetto e in questa direzione ci stiamo muovendo, tutto il resto non ci interessa”.