“Desta forte preoccupazione la questione relativa ai possibili aumenti del servizio idrico per coprire i costi previsti dal nuovo piano degli investimenti proposto dal socio privato per il prossimo periodo di programmazione”.
Lo scrivono in una nota stampa i delegati di Uniti Per Aprilia Alessandro Mammucari, Gianfranco Caracciolo e Stefano Setini.
“La conferenza dei sindaci – hanno poi aggiunto – si è espressa in senso contrario a tale aumento proponendo un aumento del 3,5 all’anno nel periodo compreso tra il 2024/2029 per recuperare le maggiori spese sostenute nel periodo 2022/2023.
Ora la palla passa al ARERA in qualità di autorità di regolazione che dovrà dire l’ultima parola su questa delicata questione.
Leggendo il piano degli investimenti proposto dal socio privato amare le sorprese per la nostra città che non vede inserite nessuna nuova opera di risanamento igienico sanitario che le nostre periferie aspettano da anni per iniziare a portare a completamento quel tanto desiderato percorso di recupero. Inoltre come si legge nella proposta di piano delle tre opere riproposte due, Campo di Carne e Genio Civile, vedranno assegnate le risorse soltanto nel lontano 2026.
Oltre al danno la beffa per la nostra città che da anni aspetta un vero percorso di risanamento igienico sanitario delle nostre periferie senza vederlo, ma dall’altro lato deve sostenere costantemente gli periodici aumenti della tariffa idrica.
Se il futuro non appare roseo, il presente è sempre più critico su questo fronte visto che ancora oggi non si è concluso l’iter di consegna dell’impianto di depurazione di La Cogna con tanti disagi a carico dei cittadini che attendono da anni questa opera di risanamento per poter regolarizzare la propria posizione.
Poi non si può non sottacere sulle mancate promesse da parte della Regione Lazio guidata dal centrodestra che nel corso delle ultime elezioni regionali aveva promesso investimenti rilevanti su questo fronte, cosa che puntualmente non si è verificata come dimostra l’ultima finanziaria regionale dove la famosa Legge 6/2007 non è stata finanziata lasciando le nostre periferie senza alcuna risorsa per quanto riguarda le opere di risanamento. Dopo le promesse elettorali i fatti dicono meno investimenti e più tasse per buona pace di Aprilia”.