“Il fallimento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sulle politiche sanitarie, adesso non rappresenta più una novità. Stavolta, la nota di Assotutela non fa che confermare le nostre innumerevoli denunce sul disastro della politica portata avanti da Zingaretti, basata esclusivamente su tagli e riduzioni di reparti, riuscendo anche a depotenziare vere eccellenze”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere regionale di Forza Italia Antonello Aurigemma. “Sono mesi e mesi che i pronto soccorso sono nel caos, e Zingaretti si è sempre limitato a minimizzare il fenomeno, nonostante fosse smentito quotidianamente dalle grida d’allarme di cittadini e categorie. La situazione sta esplodendo e il governatore preferisce scappare. Tra l’altro, come riporta Assotutela, le case della Salute del week-end – tanto volute dal governatore – hanno circa venti assistiti contro i 1500 del Pronto Soccorso ripartiti tra i vari nosocomi, costringendo i pazienti ad attese interminabili”. “Noi in passato abbiamo ripetuto più volte che spostare alcuni medici presso le case della salute avrebbe soltanto aggravato la situazione. E adesso ne abbiamo avuto la conferma, per di più il caos nei pronto soccorso si aggiunge alle criticità sofferte da alcuni ospedali, come quello di Anzio e di tutti quelli situati in zone dove in estate la popolazione residente raddoppia. Ad Anzio, per esempio, la situazione è da bollino nero, e il personale è ridotto all’osso, a causa anche della scelta scriteriata di accorpare reparti per mandare in ferie il personale”.
“A settembre – conclude – il Presidente, se ne è in grado, dovrà effettuare un netto cambio di marcia e la Commissione Salute, finora svilita nel suo ruolo viste le mie numerose richieste di audizione e confronto rimaste chiuse nei cassetti, dovrà iniziare ad essere quel luogo reale dove poter affrontare concretamente le problematiche del settore”. Nelle scorse settimane Aurigemma aveva chiesto e ottenuto un incontro con i vertici della Asl di Albano per discutere del caso di Anzio ottenendo rassicurazioni che, tuttavia, non hanno alleviato la situazione di continua emergenza della struttura sanitaria neroniana.