Mentre Stefano Fassina annuncia la nascita di un nuovo partito alternativo al Pd, ad ascoltarlo in sala tanti ex, dissidenti, fuoriusciti, delusi, e anche qualche espulso. Un gruppo sempre più numeroso che in qualche modo e per dei motivi che possono essere più o meno giusti o validi, non fa più parte della formazione dei democratici ma è attivo e operativo nella politica locale e con cui, proprio il Pd, alle prossime elezioni dovrà confrontarsi. A Nettuno si voterà a maggio, ad Anzio non si sa. “Sul voto ad Anzio non mi esprimo – ha detto proprio Fassina – mi sa che mi sono perso qualche passaggio”. Nel comune neroniano i democratici stanno cercando di costruire un’alternativa con che fortuna, lo diranno le urne che alle ultime votazioni hanno pesantemente bocciato il partito di Anzio, escluso dal ballottaggio che ha visto scontrarsi due anime del centrodestra. Le Primarie a Nettuno, sembrano tramontare come idea e si punta su un candidato di centrodestra che ha creato una situazione incredibile, con i moderati del Pd più vicini a Fassina di quanto non lo sia l’ala che una volta era quella di sinistra e oggi sembra trovarsi a suo agio con l’idea della candidatura di Rino Combi (ex Pdl che le Primarie del centrosinistra le avrebbe affrontate sotto il simbolo del Nuovo centrodestra). Resta da vedere se il popolo del Pd accetterà le conclusioni dei vertici sull’opportunità di una candidatura che sulla carta sembra aprire ad un consenso più ampio di quello dei democratici ma che potrebbe anche far storcere la bocca a più di qualche fedelissimo del centrosinistra che magari vorrebbe poter votare qualcuno con un passato meno ingombrante.