Home Politica Porto, Sabaudia replica ad Anzio: “Abbiamo il diritto di sapere”

Porto, Sabaudia replica ad Anzio: “Abbiamo il diritto di sapere”

“Sono cambiati i toni della polemica dei rappresentanti della iniziativa commerciale per il nuovo Porto di Anzio. Svanito ogni accenno alla nobiltà di antenati come Nerone e Caligola rispetto ai gloriosi Coloni che hanno dato la propria vita nella sfida impossibile di creare dal nulla una Città come Sabaudia, nel cuore delle allora Paludi Pontine”. Lo scrive in una nota stampa Vincenzo Borrelli, Assessore alle Politiche dell’Urbanistica di Sabaudia, in replica prima alle dure accuse del Presidente della Capo d’Anzio Spa Luigi D’Arpino, che richiamava appunto la storia millenaria della cittadina neroniana contro la recente nascita del comune di Fondazione e poi alla mozione votata in consiglio con cui si annuncia un’azione di risarcimento danni nei confronti dell’amministrazione pontina.

“Resta la paventata minaccia – continua Borrelli – neppure tanto velata, di una azione giudiziale nei confronti di una città che ha l’unico torto di voler guardare le carte, di voler sapere, sapere, se l’iniziativa di un vicino con tanto blasone possa essere distruttiva rispetto al proprio territorio, al proprio patrimonio indisponibile, la bellezza, l’unicità di un habitat di cui non si sente proprietaria, ma semplice custode.

L’inclusione del territorio di Sabaudia nel protocollo Man and Biosphere non è, agli occhi degli amministratori, una semplice aggiunta al biglietto da visita della Città di Sabaudia. Rappresenta una responsabilità storica, perché in qualche modo siamo passati da semplici amministratori di un patrimonio appartenente ai cittadini a custodi di valori, di ricchezza, di bellezza di cui siamo responsabili nei confronti dell’Umanità tutta intera, di custodi di questi valori nei confronti delle generazioni future. Possiamo capire che chi rivendica nel proprio blasone un imperatore che mandò in fiamme otto e passa secoli della Roma di fondazione per deliziare i suoi ospiti pizzicando la sua lira ed un altro imperatore che in spregio al più antico e prestigioso organo democratico, il Senato di Roma, nominò senatore il suo cavallo, possiamo capire che siano argomentazioni di poco peso. Al contrario, ai nostri occhi, alla nostra coscienza, alla nostra sensibilità, al nostro concetto di politica sono argomenti ineludibili. Se non altro in ossequio ad un principio basilare di buon senso, quello della legittima prudenza e cautela. Nessuno mette in dubbio la reputazione della moglie di Cesare, e se l’operazione ipotizzata per l’ampliamento del porto “neroniano” di Anzio ha tutti i crismi della legittimità amministrativa e scientifica onore al merito, e ben venga. Ma il tratto di tombolo dunale tra Anzio ed il Promontorio di Circe è un unicum a livello planetario, un bene comune non frazionabile tra diverse competenze amministrative. Chiedere di essere messi in condizione di consapevolezza totale non è mancanza di riguardo nei confronti di chicchessia, né può costituire, neanche lontanamente, un presupposto di danno, tanto più se diretto ad altro Ente Locale. Potrebbe invece costituire un momento unico per dimostrare a tutti, anche oltre ogni ragionevole dubbio, la bontà dell’iniziativa e la sussistenza delle condizioni di tutela dell’ambiente che è un bene di tutti. Il titolare della concessione demaniale, assentita ormai dal lontano 2011, poteva e può legittimamente esercitare i propri diritti. Questo però non può certo costituire preposto per la negazione dell’esercizio dei propri diritti da parte di altri cittadini tanto più se finalizzata alla tutela del territorio. Paventare iniziative di richieste di danno solo perché si chiede di verificare atti e documenti potrebbe apparire come un tentativo di limitarne la conoscenza il che non farebbe certo onore a chi è preposto alla tutela di interessi pubblici. È un obbligo per chi ha la responsabilità amministrativa e politica di una comunità limitrofa come i Cittadini di Sabaudia, uniti in questa azione, al di là delle fittizie ed effimere posizioni di maggioranza ed opposizione. Ed anche questo è un segnale forte – conclude – è il marcatore vero della assoluta limpidezza ed onestà intellettuale delle posizioni rappresentate a cui facciamo appello per avere la chiarezza anche oltre la trasparenza”.