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Anzio – Bilancio, il Pd: “Siamo l’unica opposizione, ora il ricorso al Tar”

In una conferenza stampa i consiglieri comunali del Partito democratico di Anzio, dopo aver subito l’approvazione di un bilancio considerato illegittimo, hanno voluto sottolineare punto per punto, tutte le incongruenze e gli atteggiamenti di una maggioranza che sembra sempre riuscire a passare indenne a qualunque situzione, sottolineando di essere l’unica vera opposizione in consiglio, insieme a Danilo Fontana, non come De Angelis e Ruggiero “quinte colonne” della maggioranza. “Quello dei documenti che non corrispondono o che arrivano in ritardo è un problema che parte da lontano – dice il capogruppo del Pd Andrea Mingiacchi – non si riesce mai a prendere consapevolezza. Abbiamo scritto al Prefetto e diffidato l’amministrazione l’ultima riguarda documenti non solo arrivato tardi ma inesatti. Abbiamo studiato carte inutili.  Modificate fuori tempo massimo. Avevamo tutti documenti diversi. Questo fa si che l’opposizione non possa condurre un lavoro serio e reale ma emerge anche la maleducazione e la esagerata scorrettezza con l’opposizione. Degrado morale e sociale di questa città che di rispecchia all’atteggiamento dei vertici in consiglio comunale. “Mingiacchi usa termini pacati – aggiunge Ivano Bernardone  – quello che è successo in consiglio è gravissimo. Deve emergere l’assurdo di quello che succede in aula consiliare. La gente non sa in che condizioni si arriva al voto. Imbarbarimento generale. Ma noi non siamo così. Vogliamo si capisca che siamo una classe politica diversa. Vorrei che tutti sapessero che siamo diversi da chi si comporta come loro. Già in passato abbiamo fatto presente gli errori – dice ancora – il bilancio ha delle regole. Si arriva a fine luglio con un lavoro svolto non all’ultimo minuto. I revisori lo hanno bocciato due volte infine dannoparere positivo sottolineando mille criticità, compreso il non accertamento dei residui passivi. E’ un bilancio fuori da ogni logica con la maggioranza che dice bugie anche sulla riduzione delle tasse. Ci saranno bollette più basse è vero, ma le tariffe sono invariate e noi staimo pagando l’immondizia come se il comune fosse quello di Latina”. “Abbiamo inoltre rilevato che- si legge nella relazione dettagliata – questa volta la cronica mancanza di trasparenza è stata contestata non solo dai Consiglieri Comunali ma anche dai Revisori dei Conti che con nota n.22264 del 9/6/2015 esprimevano parere non favorevole alla verifica dei residui attivi e passivi denunciando le medesime irregolarità.
i dubbi più volte da noi denunciati, sull’entità ed esigibilità dei residui passivi e attivi, si sono confermati in certezza con il parere non favorevole dei Revisori dei Conti espresso in data 13/07/2015 che già avevano rilevato in sede di approvazione del consuntivo 2014 forti perplessità… “a riguardo della concreta esigibilità delle singole partite si ritiene necessaria successivamente una costante verifica per i crediti relativi alle tariffe per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (Tarsu, Tia, Tares e Tari)”. In merito ai residui passivi (la cui obbligazione è certa) l’amministrazione ha operato con minori impegni di spesa che hanno causato minori servizi per i cittadini e di qualità scadente come abbiamo potuto constatare nell’anno 2014 per il servizio della raccolta differenziata, del servizio di refezione scolastica e dei servizi sociali.
i Revisori dei Conti certificano a pag. 4 della loro relazione che il riaccertamento dei residui a base del bilancio non è stato ancora eseguito e solo al suo esito potrà certificare il reale avanzo di amministrazione. Il dirigente preposto ha confermato che il riaccertamento è da eseguire di nuovo specie per quanto attiene i residui attivi. Di fatto i numeri del bilancio sono nella migliore delle ipotesi presunti.
sul capitolo turismo-cultura sport, a fronte dello sbandieramento continuo della vocazione turistica della nostra città ci sono due sole cose: i pochi spiccioli (107.000 euro e naturalmente neanche l’ombra di un euro in c/capitale) per sagre, feste e fuochi pirotecnici e l’arroganza e maleducazione con cui il Presidente del Consiglio ha troncato l’intervento del consigliere Mingiacchi, l’unico in cui si fornivano suggerimenti validi per la programmazione necessaria allo sviluppo del settore;
per l’area servizi sociali di significativo si registra solo la necessità di trasferire al Comune di Nettuno (ora capo fila nei Piani di Zona) la cifra di circa 4,8 milioni di euro relativi ad una serie di progetti per lo più mai avviati, con il pericolo molto fondato di mandare in perenzione questi fondi. A questo si aggiunge la mancata costituzione del consorzio previsto nel settore sociale per la acquisizione di fondi e progetti in essere;
il servizio di raccolta differenziata, che doveva essere il fiore all’occhiello di questa amministrazione e si sta trasformando in incubo per i cittadini che vengono chiamati a pagare cifre sempre più folli (ma non si doveva risparmiare con la raccolta differenziata?) con risultati pessimi in termini di servizio sia in periferia che in centro, con la stagione estiva ormai avanzata e cumuli di immondizia a dare il benvenuto all’incredulo villeggiante. Sindaco e Assessori millantano una riduzione della tariffa ed un risparmio di spesa. Con l’esame di pochi numeri che ci è stato possible conoscere abbiamo dimostrato che invece la spesa è aumentata e che la riduzione della tariffa è un bluff poichè deriva solo dall’eliminazione del 5% per accantonamenti che verranno comunque reinseriti nel bilancio attraverso il Fondo Crediti di dubbia esigibilità. Come si legge molto chiaramente nella relazione dei Revisori, circa 4,3 milioni di euro solo per garantire i mancati incassi della Tari il che significa che questa amministrazione riesce a perdere un terzo di quanto dovrebbe incassare e riversa il mancato incasso su quelli che pagano abitualmente;
il servizio mensa scolastica è un altro buco nero di questo bilancio che, oltre alla qualità del cibo, alle lotte intestine tra le ditte appaltatrici e difficoltà tecniche a far pagare le rette con indubbio danno per le casse comunali e giuste richieste della ditta fornitrice per i crediti vantati, vede stralciare un terzo delle programmate entrate come crediti di dubbia esigibilità. In conclusione la copertura della spesa di questo servizio non arriva al 15%;
la sicurezza altro tema molto amaro, in campagna elettorale dal centro destra di Anzio si è arrivati a promettere l’assunzione di 100 nuovi vigili. Non si vede traccia esplicita in bilancio di alcuna attenzione su un tema cosi importante. Continuiamo a non capire che fine hanno fatto le videocamere installate e i vigili sono arrivati ad avviare vere e proprie vertenze sindacali nella speranza di essere ascoltati su come contribuire a migliorare una situazione ormai insostenibile;
sul tema delle Partecipate la grande promessa/farsa di questa amministrazione che ad oggi consegna ai cittadini di Anzio una società, la Capodanzio spa, subissata di debiti e con il forte sospetto che si prepari il passaggio della titolarità al socio privato, ovviamente senza accollo dei debiti che rimangono in capo ai cittadini. La relazione al bilancio sbandiera una riduzione di costi di gestione di poche migliaia di euro e non cita un impegno di spesa di oltre 500 mila euro per garantire la banca rispetto all’indebitamento assunto dalla società. Manca un impegno di spesa per la definitiva chiusura della stessa.

Il Pd sta quindi valutando con i propri legali delle azioni forti e non si esclude un ricorso al Tar.