Politica

Apa: “Sì a un tavolo permanente per dire No alle mafie sul Litorale”

Si è tenuta nei giorni scorsi l’audizione della commissione consiliare Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafiadella Regionale Lazio sul tema: Problematiche inerenti al fenomeno della criminalità organizzata nei territori dei comuni di Anzio e Nettuno. Alla presenza dei membri della commissione, del presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Serafino Liberati e per le commissioni straordinarie di Anzio e Nettuno il dottor Anatriello e il prefetto Reppucci sono state audite le associazioni antimafia attive sul territorio.
Alternativa per Anzio, in virtù della propria esperienza maturata anche grazie alla collaborazione con associazioni che operano nel contrasto sociale alle mafie, ha portato il proprio contributo. In particolare, è stata sottolineata l’esigenza della nascita di una rete di coordinamento istituzionale delle attività antimafia presenti sul territorio agevolandone sviluppo e sinergie.
Interessanti le proposte di portare la commissione regionale nei comuni, avanzata dalla consigliera Eleonora Mattia, di istituire un tavolo di lavoro permanente, indicata dal presidente Serafino Liberati o di stipulare un Patto di contrasto alla corruzione della consigliera Alessandra Zeppieri. Quello che crediamo importante, e che fortemente auspichiamo, è che si faccia sentire la presenza dello Stato sul territorio. Il rischio di assuefazione e di accettazione dello status quo è molto alto, come sottolineato anche da tutti i rappresentanti delle associazioni presenti, ed è l’humus di cui si nutre la cultura mafiosa.
Unica nota inquietante l’intervento del consigliere Giorgio Simeoni che nega la presenza delle mafie nel Lazio derubricando il fenomeno a problema di criminalità comune. È stato immediatamente ribadito che la presenza delle mafie nel Lazio non è questione di opinione e che i comuni di Anzio e Nettuno sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose per decisione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ci auguriamo che le opinioni del consigliere Simeoni siano un caso isolato e non trovino sponda soprattutto all’interno di una commissione che gioca un ruolo importante proprio nel contrasto alle mafie.