Questa mattina il Prefetto Antonio Reppucci, alla guida di Nettuno per i prossimi 18 mesi, con Tania Giallongo (oggi assente in comune) e Gerardo Infantino, ha voluto incontrare la stampa ed è stato molto chiaro nei suoi propositi ma anche nell’analisi della situazione del Comune in cui è arrivato a seguito di uno scioglimento per infiltrazione mafiose. Il secondo per la città di Nettuno. Un incontro informale, in cui Reppucci non ha voluto sedersi al tavolo ma in un semicerchio a confronto diretto con i giornalisti a cui ha lasciato ampio margine per le domande.
Come ha trovato gli uffici e la città – chiediamo – dopo un provvedimento così pesante per il Comune?
“Uno scioglimento per infiltrazioni mafiose – ha risposto il Prefetto – non è una cosa leggera, lascia un marchio alla città, ma si può e si deve reagire. Ci si deve indignare e avere un sussulto di dignità. Se questo è avvenuto c’è stata quanto meno una disattenzione ed è un po’ colpa di tutti. La ‘Ndrangheta agisce lentamente io l’ho visto in diversi comuni in cui sono stato come Prefetto, da Gioia Tauro a Rosarno con le famiglie del posto fino a Marano di Napoli e a Pizzo Calabro. In tutte queste realtà c’è sempre qualcosa che non ha funzionato a livello politico, nella selezione della classe politica e anche i cittadini sono responsabili. Le persone quando vanno a votare si devono chiedere: Voto la persona migliore la più preparata e onesta per Governare la città? Non tutti possono essere in grado, hanno le competenze, per guidare un Comune. Alle volte i cittadini non votano con coscienza, ma votano per tornaconto, per avere qualcuno che si conosce in Comune a cui chiedere favori ma non è così che si deve ragionare. I cittadini devono essere i primi ad essere onesti. In tanti mi hanno chiesto un colloqui, prima di accettare farò controllare se sono persone che pagano le tasse comunali. Io non parlo con le persone che non pagano le tasse, chi chiede udienza deve essere in regola. Non ci si può lamentare delle buche sulla strada o dei lampioni rotti se non si pagano le tasse, se non paghi le tasse e ci sono le buche la colpa è anche tua”.
Le colpe della politica non mancano…
“Se la politica è mediocre la corresponsabilità è dei cittadini – rincara il Prefetto – i politici non si eleggono da soli. Ci vuole accuratezza nel selezionare la classe politica, ci vuole competenza, nei comuni le persone si conoscono tutte. Si sa chi ha interessi, chi si comporta male, chi ha brutte frequentazioni. I comportamenti delle persone per primi devono essere limpidi”.
Quali sono le cose che intendete portare avanti durante il periodo commissariale?
“Dopo la stampa intendo incontrare i Dirigenti e il personale del Comune, per fare il punto della situazione e per chiarire a tutti che non siamo venuti qui a svernare. Abbiamo intenzione di fare tutto quello che si deve per la città e intendiamo comunicare a tutti quello che facciamo. Il Comune deve essere una casa di vetro. Non intendiamo calare nulla dall’alato, siamo aperti al confronto con la città, con i sindacati, con le realtà associative, dobbiamo tutti chiederci cosa possiamo fare noi per il comune di Nettuno e non cosa possiamo prendere la comune. Spero che in questa città ci sia più imprenditori che prenditori. Io sono per la massima partecipazione, per un confronto democratico anche maggiore che con la politica. Dobbiamo guardare avanti e rendere efficiente la macchina. Se il comune fosse efficiente ed efficace, il malaffare non e la corruzione non ci sarebbero, sarebbe difficile intervenire in un comune in ordine. Il malaffare prolifera nell’emergenza e nell’inefficienza. Controllerò che il comune sia efficiente nel dare risposte”.
A che punto è il Pua?
“Questo è un argomento delicatissimo, i comuni non hanno interesse a fare le regole perchè poi nelle regole non si possono fare i favori, ci sono riuscito a Pizzo calabro e spero di riuscire anche qui, dobbiamo verificare. È una priorità agiremo all’unisono e se i documenti ci sono e sono pronti approveremo in tempi rapidi. Il Sua è citato nella relazione del Prefetto, prima di procedere voglio vederci chiaro così come sui dipendenti. La politica, in questioni come le infiltrazioni, non agisce da sola dobbiamo verificare anche le posizioni dei dipendenti.
Il problema della dirigenza è da valutare. Dobbiamo capire cosa è successo.
La legge dello scioglimento è datata. C’è chi pensa che si sciolga con troppa facilità ma io credo che l’iter sia corretto, ma servono strumenti migliori per difendersi anche dal personale. Se la Dirigenza è coinvolta va allontanata al pari della politica, se si è sbagliato in un comune non si dovrebbe poter lavorare a meno di 100 km.
I sindaci devono essere preparati e impavidi.Se non si ha il coraggio di fermare certe pressioni si deve lasciare, fare il Sindaco non è un obbligo se non si hanno le qualità necessarie. E il cittadino che deve essere sentinella e capire chi vota. Una fascia di popolazione, quando la politica è infiltrata, è complice”.
In questa situazione cosa si può fare per il Pnrr?
“Noi dobbiamo lavorare con la macchina che ci hanno dato – risponde Reppucci – spero che il personale del comune capisca l’importanza di saper intercettare i fondi e che il lavoro che si fa per la città è il lavoro che si fa per i propri figli. Persone da altre strutture le possiamo prendere, dobbiamo valutare la situazione”. Sulla questione ha detto la sua anche il Commissario Gerardo Infantino.
“Abbiamo organizzato anche con il Commissario uscente Strati delle schede per seguire l’andamento dei progetti e cercare di non perdere nulla. Ci sarà la riunione settimanale dei dirigenti per aggiornarci in tempo reale sui progressi che si fanno per ogni progetto”.
Quali priorità ha indicato il Commissario Straordinario Bruno Strati – chiediamo ancora a Reppucci – quando ha fatto il passaggio di consegne?
“Con Strati ci siamo confrontati a lungo – ha spiegato Reppucci – e mi ha annunciato una relazione scritta per le priorità da portare avanti, perchè ricordo poche cose. Ci sono questioni che voglio approfondire, come quella del Porto. Mi affaccio alla finestra, è al centro della città, un servitù immensa e al comune non viene nulla, mi sembra strano voglio capire. Credo che i cittadini su alcune questioni abbiano grandi aspettative dai Commissari, ma il Comune da solo non va da nessuna parte, si deve agire insieme nell’interesse della città. Punterò molto sulla cultura, perché senza cultura si muore. Non c’è confronto, aggregazione, crescita. ma lo dico con chiarezza: nessuno pensi che si può riposare due anni. Io sono pensionato starò qui fino a notte a lavorare e mi aspetto il massimo impegno a partire dai dirigenti. Il personale comunale deve sapere di essere fortunato ad avere un posto fisso vicino casa e quando si lavora non si deve guardare il minuto”.
Il confronto del Prefetto Reppucci con la stampa sarà trasmesso su Canale 81 Lazio.