Home Politica Scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno, il quadro nelle relazioni prefettizie

Scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno, il quadro nelle relazioni prefettizie

Lo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno è stato notificato ad entrambi i comuni con un relazione breve (pare che ci sia un Falcone di 500 pagine per ogni comune di cui ancora non si ha copia) dalla Prefettura di Roma, in cui si tratteggia a grandi lineee il quadro che ha portato allo scioglimento. La relazione che riguarda Anzio, sembra ripercorrere le linee delle intercettazioni legate all’operazione Tritone, che ha portato all’arresto di 65 persone ma che non ha visto indagato nessun esponente politico. Ad Anzio si contesta il sostegno elettorale dei clan alla maggioranza di centrodestra, la sottoscrizione delle liste da parte dei clan e “interessenze e frequentazioni” tra esponenti dei clan ed esponenti politici. A quanto si legge poi emerge “uno stabile rapporto personale di interessi e conoscenza tra alcuni esponenti della giunta, ex assessori e dipendenti comunali ed esponenti dei clan che avrebbero avuto facilitazioni in quello che viene definita “una generale assenza di regole” e “un disordine amministrativo”. La brevissima relazione su Anzio, appena 4 pagine, torna molto indietro nel tempo, fino al 2014 e fa riferimento alle cooperative che hanno operato sul porto in assenza di regole, fa riferimento alla Capo d’Anzio e ai dipendenti del settore rifiuti. Passando per la gestione degli stabilimenti balneari, definita clientelare e con il riferimento diretto al fatto di aver favorito un esponente della maggioranza nella compravendita di un chiosco su demanio. Questioni che, al momento, non sembrano destinare ad avere strascichi giudiziari.
Anche su Nettuno la relazione va molto indietro nel tempo, alla costituzione della Poseidon, e coinvolge la politica, la dirigenza comunale e imprese del territorio. Anche qui non è dato sapere se, al quadro tratteggiato corrispondono indagini sui singoli episodi riportati e sottolineati per mettere in relazione le diverse realtà. Nel mirino un appalto al cimitero, la gestione delle spiagge libere la cui suddivisione è stata avviata prima della giunta di centrodestra, e per la pulizia e la custodia di una fascia di accesso al mare. Le relazioni non fanno nomi e cognomi, ma è facile comprendere diversi dei riferimenti che, anche in questo caso, fanno riferimento, con poche sorprese, alle intercettazioni dell’Operazione Tritone, ora non resta che attendere la relazione integrale.