Home Politica Vertice tra Bruschini e gli ormeggiatori, le coop pronte a trattare

Vertice tra Bruschini e gli ormeggiatori, le coop pronte a trattare

Alle 12 dello scorso 24 giugno è stato convocato un incontro al Comune di Anzio per avere uno scambio di opinioni preliminare alla definizione di accordi per il rilascio delle aree portuali assegnate in concessione alla Capo d’Anzio ma ancora non rilasciate dalle Cooperative. Alla riunione erano presenti il Sindaco Luciano Bruschini, l’avvocato Pietro Di Dionisio in rappresentanza delle Cooperative e Franco Pusceddu Consigliere della Società Capo d’Anzio e il consigliere comunale Velia Fontana.  Non ha partecipato, seppur convocato, il presidente della Società Luigi D’Arpino, che chiede però di mettere a verbale che la Sua assenza vuole evitare in questa fase degli incontri motivi di frizione con le cooperative. Le parti, durante la riunione, hanno concordato di attivare le procedure per un accordo soddisfacente. In particolare il Sindaco e l’Avvocato Di Dionisio, con un excursus generale hanno ripercorso l’intera vicenda. Dopo ampia ed approfondita discussione le parti hanno raggiunto la seguente determinazione: “Le Cooperative risponderanno formalmente alla proposta di gennaio della Capo D’Anzio relativa alle assunzioni con, eventualmente, una controproposta. Il tutto entro una settimana. Qualora la risposta delle Cooperative non fosse accoglibile dalla Capo d’Anzio le parti si impegnano a rinegoziare le condizioni al fine di raggiungere una soluzione transattiva condivisa”.

Un primo importante passo verso il dialogo quindi, ma non si possono non fare alcune considerazioni. La prima è che rispetto alla proposta presentata a gennaio dalla Capo d’Anzio, fino alla decisione del Consiglio di Stato di interrompere la sospensiva concessa dal Tar sulla restituzione delle aree, gli ormeggiatori non hanno ritenuto di dover rispondere neanche con una controproposta o con una legittima critica a quanto offerto, di fatto lasciando per sei mesi la situazione in stallo, ad esclusione appunto del ricorso al Tribunale amministrativo regionale. “Sei mesi di mancati guadagni – sottolinea il Presidente della Spa Luigi D’Arpino – dei quali la Capo d’Anzio dovrà rendere conto alla fine dell’anno, quando sarà chiamata nuovamente a pagare i canoni concessori alla Regione, rispetto a delle aree di cui non ha potuto, nei fatti, usufruire. Alla fine dell’anno dovremmo conteggiare il danno subito e, anche alla luce della sentenza del Tar, valutare delle contestazioni per rientrare di somme che ci verranno necessariamente chieste. Dispiace che c’è chi, alla luce della nostra disponibilità a dialogare, rimasta sempre lettera morta, abbia scelto la strada giudiziaria piuttosto che quella del dialogo e che ancora oggi, anche alla luce di questo incontro, continui a diffondere comunicazioni polemiche o parziali sui social network a nome degli ormeggiatori. Si parla di undici famiglie, poi dieci, a noi risultano cinque assunzioni e personale in età da pensione. Quando le sentenze saranno sul tavolo la società dovrà necessariamente fare delle valutazioni sullo stato dei fatti e considerare l’economicità delle scelte da portare avanti. Nessuna polemica quindi- conclude D’Arpino – ma una valutazione della situazione tenendo ben presente che una Spa risponde a dei criteri di legge vincolanti e che il clima e gli atti di ostracismo messi in piedi fino ad oggi hanno avuto conseguenze economiche che tutta la città è chiamata a pagare”.