Home Politica Nettuno – Fassina pronto a lasciare il Pd

Nettuno – Fassina pronto a lasciare il Pd

Stefano Fassina

La decisione non è stata ancora formalizzata ufficialmente ma sembra che ormai non ci siano più margini per ricucire. Stefano Fassina, lascia il Pd, o meglio lo lascerà. E’ stato lo stesso esponente dei democratici, da tempo in conflitto con la linea politica del Premier Matteo Renzi, a dichiararlo durante una manifestazione organizzata dal circolo dem di Capannelle. «Io credo che sia il momento, per quanto mi riguarda, di prendere atto che non vi sono più le condizioni per andare avanti nel Pd – ha detto Fassina durante l’incontro nella serata di ieri – e insieme, vi assicuro a tanti e tante, proveremo a costruire altri percorsi. Altri percorsi che possano portare non a fare testimonianza minoritaria ma a fare una sinistra di governo però su una agenda alternativa». E che le posizioni di Fassina fossero distanti da quelle del governo non è un mistero. Dalla nomina di Renzi al decreto scuola è stato tutto un controbattere e discutere, dal vivo e via tweet. Dopo la sua presenza alla manifestazione di piazza contro il decreto scuole aveva dichiarato: «La scelta del governo di porre il voto di fiducia sul disegno di legge sulla scuola è uno schiaffo al Parlamento e all’universo della scuola che in questi mesi si è mobilitato per un intervento innovativo e di riqualificazione della scuola pubblica. Il testo del maxiemendamento predisposto dal governo si limita a qualche ritocco cosmetico senza dare le risposte necessarie al fine di cancellare la chiamata dei docenti da parte dei presidi, di introdurre un piano pluriennale di assunzione degli insegnanti precari, di rivedere l’iniquo finanziamento alle scuole private e, infine, di ridefinire le norme di delega. Il Pd mette la fiducia su un testo che contraddice profondamente il programma sul quale siamo stati eletti. Un testo ispirato nel suo principio guida alla riforma Aprea, sottosegretaria del governo Berlusconi. È inaccettabile il ricatto sulle stabilizzazioni. No al voto di fiducia», aveva concluso il deputato. Ora l’annuncio dell’addio. Tra quanto tempo lo scopriremo nei prossimi giorni.