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Cristiano Camponi è il nuovo Direttore Generale della Asl Roma 6

Cristiano Camponi è il nuovo Direttore Generale della Asl Roma 6, che prenderà il posto del Commissario Straordinario Narciso Mostarda. La commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), riunita oggi in modalità mista, ha espresso parere favorevole a due schemi di decreto del presidente Zingaretti per la nomina dei direttori generali di due aziende sanitarie locali: Angelo Tanese è stato confermato alla guida dell’Asl Roma 1 e Cristiano Camponi è invece stato nominato direttore generale dell’Asl Roma 6 con 12 voti a favore e un contrario. Una Asl che copre un territorio ampio e comprende: Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Nettuno, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri. Camponi è stato scelto  tra i nove candidati ritenuti idonei dalla Commissione di esperti. Attualmente direttore amministrativo della Asl Roma 2 (dal 1° aprile 2021), Camponi vanta un curriculum professionale di natura amministrativa all’interno del sistema sanitario: ha cominciato come funzionario apicale all’Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini (1999-2004) e all’Azienda Ares 118 (2004-2006); poi, dopo una breve esperienza al Ministero della Salute (2006-2009), è iniziata la sua carriera da dirigente amministrativo, prima all’Ifo di Roma (2009-2013) e poi presso le Asl Roma E e Roma A (2013-2015); fino a diventare direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata (2015 al 2021) e, infine, di tutta la Asl Roma 2. “La sua è una figura professionale solida per l’esperienza accumulata – ha detto l’assessore regionale Alessio D’Amato – anche se è giovane, nell’ambito delle dinamiche che riguardano le governance del sistema sanitario, visto che è del 1973. Quindi con lui il Lazio fa un investimento sull’Asl Roma 6. Ci sono varie sfide da portare avanti nei prossimi mesi e anni nell’Asl Roma 6 –  ha concluso D’Amato- penso al rafforzamento della rete ospedaliera, all’ospedale dei Castelli, all’ospedale di Velletri e poi ad Anzio e Nettuno. Infine c’è la messa a terra dei progetti legati al Pnrr che prevede, per la Asl Roma 6, circa 50 milioni di investimenti complessivi tra ospedali e case di comunità, centrali operative territoriali e l’implementazione della rete tecnologica e digitale”.
La speranza è che sotto una nuova guida l’Ospedale di Anzio e Nettuno, da tempo in attesa di investimenti, ristrutturazione, assunzioni e riapertura di alcuni reparti, possa ripartire. Da Mostarda tante promessi e pochissimi fatti.