Home Politica Bandiera Blu, Centro Democratico: “Perché ad Anzio sì e a Nettuno no?”

Bandiera Blu, Centro Democratico: “Perché ad Anzio sì e a Nettuno no?”

Torna di attualità il tema della Bandiera Blu. Stavolta, però, a porre degli interrogativi e il Centro Democratico di Nettuno, e non sono i soliti. Se fino ad ora sotto accusa era da parte della popolazione anziate e di alcune fazioni politiche era la legittimità di questo vessillo, il Centro Democratico guarda l’argomento da una prospettiva diversa: “Anzio ottiene una nuova bandiera blu e come italiani siamo orgogliosi di questo. Ma come “vicini” di casa potremmo chiederci come mai Nettuno non è mai stata menzionata. Eppure è lo stesso mare”.

C’è da dire che Nettuno non si è mai candidata come città per il riconoscimento della Fee, il perché non è dato saperlo, anche se il Centro Democratico ha una sua idea: “Secondo noi c’è un pezzo mancante in questa storia, ovvero il PUA, Piano di Utilizzo degli Arenili, piano che il comune deve redigere per assegnare le autorizzazioni nell’ambito della delega regionale in attesa che il piano torni approvato dalla Regione. Non vogliamo entrare nel merito alla questione, ma più semplicemente mi chiedo come si può concorrere alla bandiera blu senza aver prima deciso quali arenili sono liberi, quali assegnati agli stabilimenti e come sono organizzati, quali e quanti accessi al mare ci sono, quali aree sono a disposizione per le associazioni diportistiche ecc. Senza contare che per la qualità del nostro mare dipende soprattutto dal depuratore, un impianto costruito tanti anni fa e appena sufficiente per una popolazione di circa 20.000 abitanti. Questo impianto è in gestione ad Acqualatina che avrebbe dovuto adeguarlo negli anni con il crescere della popolazione, ma è facile immaginare in estate, con l’aumento delle presenze, come possa depurare correttamente. E allora la bandiera blu è una chimera, come una chimera è la speranza che il turismo torni a riempire Nettuno”.

“Come coordinatore del Centro Democratico di Nettuno – ha concluso Maurizio Petrungaro – sono convinto che il nuovo Commissario sappia rimettere le cose in ordine, ed è ovvio che inizi dalla situazione finanziaria in cui versa il Comune. Ma economia locale vuol dire anche turismo e non solo allegra edilizia che ha visto questa città primeggiare in abusivismo”.