(riceviamo e pubblichiamo)
Il 1 febbraio si è tenuta, presso la Regione Lazio, la prima sessione della Conferenza di Servizi convocata al fine di verificare la corrispondenza e l’adeguamento della Centrale Biogas di via della Spadellata alle “best practices”.
La Conferenza, che si è svolta in via telematica, è stata presieduta da Flaminia Tosini ed ha visto la presenza di numerosi partecipanti, oltre che della Ditta che gestisce l’impianto e della Provincia di Roma. La centrale fu approvata nel 2012 senza che i cittadini ne venissero nemmeno informati e la sua approvazione è viziata da forti irregolarità relativamente alle distanze di sicurezza da obiettivi sensibili, come la scuola e le palazzine abitate che si trovano a soli 284 metri. Come noto, dopo un lungo dibattito nella Commissione Speciale creata su richiesta dei cittadini, il Sindaco di Anzio ha formalmente chiesto il ritiro dell’autorizzazione a tutela dell’incolumità degli abitanti della zona. Per il Comune di Anzio era presente il Vice Sindaco Fontana e, in rappresentanza del suo gruppo politico, il Consigliere Luca Brignone. Per Uniti per l’Ambiente erano presenti Costanza Fabiano e Giorgio Libralato (Comitato Cittadini Sacida), Marco Mandelli e Sergio Pietruccioli (Consorzio Lido dei Pini), Sergio Franchi e Saverio Ciullo (Comitato per Lavinio). Anche se, come da prassi e da regolamento, i rappresentanti non istituzionali partecipano come auditori a questo tipo di conferenze, sono stati permessi brevi interventi da parte di Giorgio Libralato, che ha fatto riferimento ad alcune inadempienze normative, Costanza Fabiano, Marco Mandelli, e Sergio Franchi che hanno evidenziato le irregolarità progettuali ed il fatto che alla Conferenza non fossero stati invitati i Vigili del Fuoco. Il Consigliere Brignone ha accennato al problema del controllo delle emissioni odorigene. Libralato, Brignone, Mandelli e Franchi hanno prodotto documenti ed osservazioni che invieranno formalmente all’Ufficio. Naturalmente era presente il Comune di Anzio e non attraverso il suo Dirigente responsabile, che è poi lo stesso che non si oppose durante la Conferenza di Servizi originale e nemmeno attraverso il Primo Cittadino, che si è impegnato a portare il caso alle Nazioni Unite e che, comunque, aveva chiesto l’annullamento della autorizzazione. Era molto atteso l’intervento del “padrone di casa” come era attesa una dichiarazione di riconferma della richiesta di annullamento dell’autorizzazione che non vi è stata. Il Vice Sindaco si è limitato a chiedere, col suo usuale livello di voce, alcuni chiarimenti e sollecitato, ricevendone anche un quasi diniego, l’installazione di una centralina di controllo da parte della ditta che gestisce l’impianto. Siccome la centrale non si è spostata negli ultimi mesi e gli obiettivi sensibili sono sempre li e sempre sensibili, si può pensare che il Comune di Anzio vorrà ribadire il suo netto diniego alla presenza di una centrale biogas costruita in un luogo sbagliato e che lo farà con atti scritti ed ufficiali dandone informazione alle centinaia di cittadini che hanno firmato, nei giorni scorsi, per vedere i loro diritti tutelati. Hanno brillato per la loro assenza alcuni attori del contrasto alla centrale biogas che erano presenti in passato, quando contrastare quella centrale serviva solo come strumento per un’affermazione politica.
Uniti per l’Ambiente