Home Politica Lina Giannino sulle deleghe del Sindaco: “Fratelli d’Italia priva di dignità politica”

Lina Giannino sulle deleghe del Sindaco: “Fratelli d’Italia priva di dignità politica”

"Leggiamo con somma normalità l'assegnazione delle deleghe cultura ed edilizia scolastica che il sindaco De Angelis assegna alla Di Fraia

Lina Giannino
“Leggiamo con somma normalità l’assegnazione delle deleghe cultura ed edilizia scolastica che il sindaco De Angelis assegna alla Di Fraia e a Danilo Fontana. Io ritengo giusta questa decisione. Una volta tanto sono d’accordo con il primo cittadino. La fiducia è una cosa seria e lui sa di chi può fidarsi e di chi non lo tradirà mai (tradire: termine prettamente destrorso), di coloro che lo assecondano, e che con lui condividono le sue scelte. Questa volta tifo per De Angelis”.
Lo scrive in un post su Fb il consigliere comunale del Pd di Anzio Lina Giannino.
“Il mio dissenso va ai Fratelli di Italia, e alla ex assessore Laura Nolfi. Pur di non staccarsi dal potere, continuano a stare in consiglio comunale dalla parte della maggioranza e quindi dalla parte di colui che li ha defenestrati. La Nolfi parla ancora da assessore e i consiglieri ancora alzano la mano. Io lo ritengo privo di ogni dignità politica. Tutta la città li ha osservati, studiati, pesati. Tutti ci aspettavamo un atto di coraggio, ma si sa comandare è meglio che fott……. Re diceva Andreotti, e due anni e mezzo sono lunghi da trascorrere in opposizione. Perciò il sindaco fa bene. Sta liberandosi di coloro che lo sorreggono nonostante tutto. Ma se poi riflettiamo alcuni di questi sono ancora la mano lunga di Bruschini, lo stesso Bruschini che lo ha fatto eleggere, lo stesso Bruschini macchiatosi con l’onda malavitosa ad Anzio (così ha riferito il primo cittadino al Prefetto), lo stesso Bruschini che continua a ripetere: ” in fondo era l unico che poteva ricoprire questo ruolo”. (Anzio un paese di inetti) Lo stesso Bruschini zio del Bruschini candidato nelle liste della Cafà, che non fa l’assessore per non dare la possibilità a costui di entrare in Consiglio. Da qui la verità si fa nuda. La Cafa non fa la guerra a Candido, bensì a Luciano Bruschini che continua a non fare opposizione al suo pupillo Candido. Un Roberto Palomba che non si dimette, ma che invece permette al sindaco di diventare socio nella cooperativa che gestisce l’asta del pesce. Anche lui allora non era contro Candido. Insomma il popolo se le fa due domande? E riesce anche a darsi due risposte?”.