Mentre il governo Renzi apre ad un maggiore confronto sul decreto “Buona scuola”, che non piace affatto agli insegnanti, agli operatori scolastici e neanche agli studenti, si è registrata, nella giornata di oggi, un’adesione altissima tra le scuole di Anzio e Nettuno allo sciopero culminato nella manifestazione di protesta che si è svolta a Roma (e in molte altre città d’Italia). Le scuole locali sono quindi rimaste quasi tutte chiuse (l’adesione è stata pari al 90% del personale coinvolto) e in tantissimi hanno deciso di partecipare al corteo capitolino per salvaguardare quello che resta di un sistema scolastico da anni nel mirino di governi che parlano di riforme ma attuano solo tagli. Prime “vittime” delle riforme gli Istituti scolastici, sempre più carenti e cadenti, poi il livello qualitativo dell’insegnamento e le posizioni contrattuali. Nei prossimi giorni il Premier, contestassimo anche da parte della sua maggioranza (hanno sfilato in corteo anche i dissidenti del Pd, primo tra tutti il nettunese Fassina) incontrerà i delegati della scuola per dialogare su cambiamenti concreti della riforma che accentrava molti poteri e deleghe nella figura del Dirigente scolastico.
