A sorprendere maggiormente questa mattina per gli osservatori della piazza, è stata la presenza dell’ex Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta al tavolo dell’opposizione riunita per tentare di sfiduciare l’Amministrazione Coppola. Il centrodestra unito sulla carte e molto meno nella realtà dal primo minuto ha fatto fatica a trovare quella coesione necessaria far procedere l’azione amministrativa con la dovuta serenità. Il centrodestra sembrava in grado di arrivare al capolinea da solo, dopo la frantumazione della Lega che da otto consiglieri si è letteralmente polverizzata, rimanendo con due esponenti uno dei quali pronto a votare con l’opposizione in commissione. Un fatto vero al punto che nelle scorse ore si è fatta insistente la voce delle possibili dimissioni del Sindaco, esasperato da una situazione ogni giorno più difficile (ipotesi ancora sul tavolo) ma l’opposizione non è rimasta a guardare. Al tavolo di chi era pronto a scrivere la parola fine a questa esperienza Amministrativa tanti volti noti, ma erano gli assenti a spiccare. Il primo a dire che non intendeva fare parte della lista dei firmatari pronti a mandare a casa Coppola è stato il consigliere Mauro Rizzo, dei 5 stelle, ma paradossalmente resistenze in questa direzione non arrivavano solo dai grillini divisi da profondo astio al gruppo formato dai consiglieri Mancini e Sanetti, più addentrato con l’opposizione di centrosinistra. Una parte del Pd, seduto al tavolo con diversi esponenti e in rappresentanza di diverse correnti, infatti, pur convinto che il centrodestra abbia fatto il suo tempo a Nettuno, digerisce con fatica l’alleanza proprio con il gruppo Mancini e Sanetti. Il progetto politico a lungo termine, per soppiantare questo centrodestra, è ancora in embrione e molti sono conviti che l’asse con il duo di consiglieri si romperà non appena si dovrà decidere il nome del candidato a Sindaco. Non è un mistero che Mancini stia costruendo un percorso per riuscire ad imporre il nome della Sanetti candidata a Sindaco, ma il centrosinistra non sembra possibilista sull’ipotesi e molti sono convinti che il gruppo di Nettuno progetto comune, senza un Sindaco di riferimento, “non porti acqua a nessuno”. Un altro nome sul tavolo, per il ruolo di Sindaco è quello del dottor Waldemaro Marchiafava ma anche qui ci sono diverse correnti a fronteggiarsi e gli attriti personali sempre con Nettuno progetto comune rendono il matrimonio impossibile. Difficile poi, anche immaginare l’unione tra il Pd e la lista Turano, storico allenato di Mancini se si dovesse riuscire nell’impresa di trovare la quadra sul nome di un candidato che piaccia davvero a tutti. Ma iniziare a ragionare è importante perché se è vero che il Sindaco Coppola sta facendo il massimo sforzo per riuscire a trovare una quadra che possa dare nuovo slancio alla sua maggioranza è anche vero che si deve mettere in conto la possibilità che non ci siano i margini per ricucire gli strappi che ogni giorno si formano su un tessuto sempre meno resistente. Anche il centrodestra deve valutare l’impatto della caduta e capire come organizzarsi per il prossimo turno. L’unica certezza sembra essere quella che stare insieme, a fronte del crollo, sarebbe impossibile.
Sindaci, ex Sindaci e antipatie personali: a Nettuno in scena la telenovela politica
A sorprendere maggiormente questa mattina per gli osservatori della piazza, è stata la presenza dell'ex Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta al tavolo