E’ ancora chiuso il sottopasso a Casello 45, a metà tra Nettuno e Aprilia e i cittadini non ne possono più. Il grido di rabbia arriva dall’intero quartiere. “Dovete liberare una zona prigioniera da anni – scrivono in una nota stampa – ed il sottopasso ancora non apre. Sono terminati i tempi di legge, il fine cantiere è stato firmato lo scorso 13 luglio e c’erano 60 giorni per ultimare l’opera, ma oggi metà settembre tutto tace, nessuno più lavora al fine di garantire l’apertura del tanto sospirato tunnel… Sono circa 150 metri di tratto stradale e 4 anni non sono stati sufficienti per renderlo percorribile quando l’opera doveva essere ultimata in 600 giorni.
Tutto è confuso e approssimativo, tutto cambia passo passo e quindi Il Nuovo Comitato Di Quartiere Sandalo sta premendo per avere un incontro congiunto con gli enti interessati ma al momento solo il comune di Aprilia e Nettuno si sono resi disponibili, mentre continua a tacere RFI, Regione e Città Metropolitana nonostante l’invio di due richieste e di un sollecito di questi giorni. Nei giomi scorsi il Nuovo Comitato Di Quartiere Sandalo è stato ricevuto dal Sindaco Alessandro Coppola il quale si è reso disponibile a sollecitare a Livello Istituzionale la presenza di RFI e della Regione Lazio.
Non è possibile aspettare oltre, devono mettersi seduti uno di fronte all’altro e darci precise informazioni sul motivo per il quale ad oggi il sottovia continua a restare chiuso.
Ci giungono voci sommarie riguardo ad un grande problema relativo al deflusso delle acque, ma vogliamo che ci venga uffrcializzato cosa si fa facendo in merito al fine di superare questa criticità di rilevante importanza, che solo oggi salta fuori…. non era il caso di pensare prima a come e dove le acque dovevano defluire?
La cittadinanza non ce la fa più ed il Quartiere sta per scendere in strada con presidi presso il cantiere fino a quando non sarà aperto perché il disagio, il degrado e lo stato di ghettizzazione nel quale da anni siamo costretti a vivere non può andare oltre. Il Nostro Quartiere sta morendo, un Quartiere dove anche i mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine subiscono rallentamenti ad arrivare visto l’allungamento del tragitto e la scarsa manutenzione e sicurezza dei manti stradali, stiamo solo chiedendo dopo anni che ci venga datala possibilità di tornare alla normalità…. E’ un nostro diritto e stiamo rischiando di essere le vittime di una ennesima opera incompiuta… Non ci arrendiamo e faremo tutto ciò che è in nostro potere per liberare un quartiere imprigionato da anni”. Così in una nota stampa il presidente del Comitato di quartiere Beatrice Vitali.