Anzio – La Camassa Ambiente licenzia otto dipendenti

Sono stati licenziati questa mattina otto dipendenti della Camassa Ambiente, la società che, in deroga, sta portando avanti (non senza critiche e polemiche) il servizio raccolta rifiuti nel comune di Anzio. Il licenziamento, a quanto pare, si è reso necessario per evitare l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato, in attesa che il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio faccia chiarezza sui ricorsi presentati dalla Gesam – Ecocar sia in merito all’aggiudicazione del bando stesso che per quello che riguarda il provvedimento di interdiceva antimafia, attualmente sospeso. Gli operai, che dovranno restare a casa almeno per 30 giorni, potrebbero essere riassunti una volta che sarà definito il contenzioso legale (sia che il Tribunale riconosca le ragioni della Ecocar sia che passi la Camusa dovrebbero infine rientrare in servizio). La sentenza sull’interdittiva è attesa nella giornata di oggi, al massimo di domani mattina. In questa situazione di indeterminatezza relativa all’assegnazione del Bando per la nettezza urbana rientrano anche le lettere di licenziamento di altri 25 operai, quelli del cosiddetto nucleo volante, lasciati a casa poiché il dirigente del settore Ambiente del comune ha comunicato alla Gesam, che li aveva in carico, di non avere la copertura finanziaria per quelli che sono servizi accessori. Anche i 25 potrebbero essere riassunti una volta definita la situazione contrattuale. Sta di fatto che, mentre si attende il pronunciamento dei giudici, ci sono 32 famiglie che dovranno affrontare un periodo di inevitabili difficoltà economiche. “Quello che speriamo – ha detto l’assessore all’Ambiente della giunta guidata da Luciano Bruschini Patrizio Placidi – è che questa situazione si possa risolvere in tempi rapidi anche per avviare i nuovi servizi previsti dal capitolato dell’ultima gara”. Il servizio di raccolta in deroga, lo ricordiamo, costa carissimo ai cittadini di Anzio, mentre l’assegnazione definitiva del nuovo bando, prevede fin da subito costi decisamente minori, che dovrebbero incidere in maniera considerevole sulle bollette. Tra l’altro la speranza è che il servizio migliori, visto che allo stato dei fatti, alle bollette salatissime corrisponde un degrado urbano che, in alcune zone, sta diventando insopportabile. Il nuovo bando, invece, oltre a considerare la differenziata spinta anche in centro (ora non viene effettuata) prevede anche delle iniziative di controllo del territorio che, al momento, non sono operative.