Anzio e Nettuno – Sanità, interrogazione della Lega

Sarà presentata dal gruppo dei senatori della Lega Nord entro fine settimana l’interrogazione parlamentare che fa riferimento alla situazione del distretto sanitario RM 6 ex RM35 in cui ricadono anche i comuni di Anzio e Nettuno. Ad annunciarlo gli esponenti del gruppo “Noi con Salvini Nettuno“.

“Gli ultimi sviluppi ci portano a mettere la lente d’ingrandimento sulla nuova piattaforma sanitaria che il direttore generale Fabrizio D’Alba e il direttore sanitario Mostarda vogliono mettere in piedi – fanno sapere –  la loro è una vera e propria strategia sanitaria che ci porterebbe alla perdita di vari servizi socio sanitari già molto carenti e precari, come ad esempio il laboratorio analisi, l’ufficio cartelle cliniche, lo smembramento di Villa Albani donata dai Papi per accudire e curare i ragazzi con problemi psichici, gli uffici di via del Colle a Nettuno, la perdita del vice direttore sanitario, la fisiochenesi terapia, insomma il rischio è di perdere ulteriore servizio sanitario già in sofferenza. Facciamo presente che nella struttura del Faina collegata al riuniti di Anzio e Nettuno, finita di recente c’è una grossa parte di edificio non utilizzato che potrebbe ospitare tutti i servizi oggi dislocati tra Nettuno, Anzio, Tor San Lorenzo, Pomezia. Questo piano aziendale è stato pubblicato di recente sul Burl della Regione Lazio la richiesta di noi con Salvini Nettuno è che venga bloccato immediatamente e che si faccia chiarezza e trasparenza sullo smembramento del servizio e sulle attività affidate a privati ad associazioni e alle cooperative divenute famose alla cronaca per il mancato pagamento degli stipendi e all’ associazione sempre verde. Chiediamo di verificare inoltre se la stessa utilizza o se ha mai utilizzato dipendenti pubblici. Zingaretti – concludono – invece di spendere milioni per nominare manager e consulenti pagati e strapagati buttando soldi pubblici si adoperi per non depotenziare i servizi ospedalieri e sanitari già al collasso. Continuare a tagliare e a smembrare il servizio esistente forse porterebbe qualche vantaggio a qualcuno? Sicuramente metterebbe a rischio salute tantissimi cittadini soprattutto le fasce più deboli di Anzio e Nettuno”.