Inaugurare nuovi casinò in Italia? Una nuova speranza casi apre anche per il comune di Anzio, da anni all’inseguimento di questo obiettivo, grazie al governo Renzi e all’apertura mostrata dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Era la fine del 2007 quando Giuliano Amato stroncò sul nascere l’ipotesi di aprire nuove sale da gioco in Italia: “Troppi problemi pratici e di ordine pubblico”. Negli ultimi 60 anni, con le concessioni concentrate a Nord, si è impedito al resto del Paese di sfruttare un veicolo di crescita importante. Tra i comuni interessati Bagni di Lucca, Porto Azzurro, Montecatini Terme, Sorrento, Ischia e Capri, Stresa, Acqui Terme e Salice. Ora tutto si gioca in Parlamento. Nonostante l’accelerazione promessa dal governo, tutte le eventuali nuove proposte di legge dovranno iniziare l’iter alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato, per poi passare al vaglio di Bilancio e Interni. Strada lunga ma non impossibile, anche se in seno allo stesso esecutivo ci sarebbe già chi sta frenando. Specie se, come si sussurra già a Roma, l’esecutivo scegliesse una via alternativa: l’inserimento di una norma ad hoc all’interno del decreto attuativo della Delega fiscale in materia di giochi, che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri entro giugno.