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Chiesetta al Cimitero di Nettuno, interrogazione al Senato per fare chiarezza

Il Cimitero di Nettuno

Ai Ministri per i beni e le attività culturali e per il turismo e dell’interno. Premesso che: risulta all’interrogante che il 4 maggio 2020 l’ex vicesindaco di Nettuno (Roma), oggi consigliere di minoranza, Daniele Mancini sia intervenuto per interrompere, e subito dopo denunciare in tutte le sedi competenti (compresa la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri), i lavori edili non autorizzati in corso nella chiesa attigua al cimitero della cittadina;
la ditta responsabile di citato cantiere “fantasma” è la Morasca Srl di Roma, alla quale facevano capo i tre operai presenti nell’immobile all’ingresso del consigliere Mancini, impegnati, chi da terra e chi in alto, su un trabattello su ruote appositamente montato, a rimuovere con le cazzuole lo strato di pittura gialla steso sull’intonaco che riveste le pareti dell’edificio, in vista della loro ritinteggiatura; considerato che: l’edificio di culto, intitolato a Santa Maria del Quarto, sarebbe sorto nel 1619 come parte di un convento francescano che, dopo complessi avvicendamenti, fu adibito a cimitero comunale nel 1855; la chiesa è soggetta a tutela dello Stato ai sensi dell’art. 10, comma 1, del decreto legislativo n. 42 del 2004 e come tale non può, in base all’art. 20, comma 1, del medesimo Codice, essere distrutta, deteriorata o danneggiata e l’eventuale pregiudizio arrecatole ha, per i responsabili, riflessi penali ai sensi dell’art. 170 del Codice; la sobria aula mononave della chiesa, priva di rivestimenti pregiati se si escludono alcuni interessanti lacerti di affreschi superstiti in corrispondenza di uno degli archi ciechi che, a coppie, movimentano i lati lunghi, è impreziosita da epigrafi funerarie per lo più ottocentesche, di buona fattura, e altre novecentesche più modeste, murate sia nel piancito sia sulle pareti (una è affiancata dal busto-ritratto del defunto, inserito in una nicchia); dalla parte opposta al portale d’ingresso, il muro rettilineo cui si addossa l’altare è ornato da un’architettura neo-gotica dipinta, policroma, che sottolinea il gioco di aperture dalle due porticine laterali di accesso alla sacrestia; considerato inoltre che, a quanto risulta all’interrogante: è datata 25 maggio 2020 la nota dell’assessore preposto all’Area Ambiente e Sanità, Claudio Dell’Uomo, politico navigato e già membro del Consiglio comunale che nel 2005 fu sciolto con Decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2005, nella quale il suddetto risponde alla contestazione dell’assenza di qualsivoglia autorizzazione ai lavori mossagli il 12 maggio scorso della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (ABAP) per la città metropolitana di Roma, inviata anche al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) del Lazio; nella risposta l’assessore esordisce asserendo risolutamente che “nessun lavoro è stato eseguito presso la chiesa di Santa Maria del Quarto”; ammette però, subito dopo, che “Nell’ambito della gara relativa ai servizi cimiteriali eseguita ai sensi dell’art. 95 comma 2 del D.Lgs. n. 50/2016 s.m.i. (offerta economicamente più vantaggiosa), la società aggiudicataria Morasca s.r.l. ha offerto come proposta migliorativa la pulizia e rimessa in pristino della suddetta Chiesetta, già in stato di abbandono”; implicitamente riconoscendo la competenza ad esprimere parere preventivo sull’inesistente progetto di restauro da parte dell’ufficio di tutela del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dell’Uomo prosegue con tardiva condiscendenza: “I lavori da eseguirsi, già preceduti da una verifica tecnica operativa della stessa ditta, saranno minimali e facilmente potranno essere meglio definiti in un sopralluogo congiunto in loco con la Soprintendenza. In attesa della rosa di date che vorrete cordialmente, comunicare (…)”; la spiegazione dell’assessore però non appare fondata, in quanto solo il 12 maggio 2020 è stata aggiudicata definitivamente, con determina dirigenziale n. 478, la gara d’appalto per la gestione, per sei mesi, dei servizi cimiteriali del cimitero di Nettuno in relazione alla quale la Morasca Srl, a detta del Dell’Uomo, aveva fatto della “pulizia e rimessa in pristino” della chiesa attigua al camposanto la proposta migliorativa associata all’offerta inviata il 26 aprile 2020 e di cui la Commissione di gara ha avuto contezza due giorni dopo, all’apertura virtuale delle buste; il 4 maggio 2020 ufficialmente erano ancora in lizza tre candidate. La ditta romana, pur in presenza di una graduatoria finale, che la vedeva prevalere (informazione divulgata anzitempo dal Dell’Uomo anche ai media), non aveva certezza della propria ammissibilità, avendo presentato un’offerta nell’immediato giudicata “anomala”, nodo che sarebbe stato sciolto solo l’8 maggio 2020 (e ufficializzato l’11 maggio nel verbale di gara n. 4); alla Commissione consiliare Trasparenza e legalità, che, scoppiato il caso, convocava l’assessore per il 12 maggio 2020, lamentando di non avere ancora ricevuto gli atti di gara e chiedendo conto della presenza degli operai della Morasca Srl nella chiesa cimiteriale, il Dell’Uomo ha giustificato la prima contestazione con la ritardata aggiudicazione della gara, e la seconda come sopralluogo tecnico prodromico all’offerta migliorativa in realtà proposta ad aprile 2020; anche alla stampa, qualche giorno prima, Dell’Uomo aveva ribadito la tesi che “al momento del blitz (…) era in atto soltanto un’analisi della situazione per poi poter passare una mano di vernice”, insistendo, sul carattere ordinario degli interventi, non meritevoli del coinvolgimento “delle Belle Arti” (“ilgranchio”, 7 maggio 2020); a smentire quanto ribadito dall’assessore era la presenza sul posto, il 4 maggio 2020, sul della ditta parcheggiato davanti alla chiesa, oltre che di attrezzature per tinteggiare, di alcuni sacchi di stucco in polvere e di secchi di pittura murale intonsi, nonché la natura delle attività degli operai, documentate dal consigliere Mancini anche con un filmato; ciò nonostante, anche il sindaco, nel Consiglio comunale del 5 giugno 2020, ha sposato le tesi del suo assessore e, preannunciando un sopralluogo della Soprintendenza ormai ex post, ha affermato: “(…) sembra assolutamente giustificato il fatto che la ditta sia andata sul posto ad effettuare un saggio sulle pareti della chiesetta”, operazione che in realtà necessitava di autorizzazione preventiva o presenziamento di personale del Ministero, si chiede di sapere se, stante la “leggerezza” con cui i due amministratori si sarebbero rapportati con un affidamento di lavori pubblici comprensivo di un intervento su un bene storico-artistico tutelato ex lege, i Ministri in indirizzo non ritengano di attivare, ciascuno per quanto di competenza, accurate verifiche sull’accaduto e un attento monitoraggio delle attività a venire, considerato anche che a Nettuno è accertata l’operatività della criminalità organizzata.