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Decreto rilancio, ecco i punti principali della Manovra del Governo Conte

Il Presidente Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il “Decreto Rilancio” ha convocato una conferenza stampa per illustrare la manovra da 55 miliardi che dovrebbe sviluppare investimenti per 155 miliardi.

“E’ un testo molto complesso e abbiamo impiegato del tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario. Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento, con le forze di maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato” ha aggiunto il premier.

 Introdotte misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza. Per le famiglie con figli abbiamo attivato un reddito di emergenza. Per i lavoratori le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro.

Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza, c’è anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione e tagliamo 4 miliardi di tasse.

 15-16 miliardi per le imprese che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato” con lo stop alla rata Irap di giugno.

Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro. Dobbiamo semplificare e fare in modo che arrivino in modo semplice, rapido, veloce le risorse stanziate.
Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura. 

1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori.

Per la sanità un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni.

Il pacchetto turismo comprende un tax credit fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci. E c’è un occhio di attenzione per i nostri artisti”. Per l’occupazione di suolo pubblico.

Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ha affermato che “Per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi. Sosteniamo famiglie e imprese in un momento difficile, ma gettiamo anche le basi per la ripartenza e la ripresa affinché nessuno sia lasciato solo , dipendenti e autonomi, e le famiglie più in difficoltà.

Le banche saranno più veloci nel concedere i prestiti garantiti dallo Stato. E il ristoro diretto alle imprese arriverà a giugno insieme al mancato pagamento dell’Irap. Nei prestiti alle piccole imprese c’è stata troppa lentezza da parte delle banche, non siamo stati affatto contenti. In alcuni casi ci sono volute poche ore, in altri diversi giorni: le norme consentono erogare i 25.000 euro in 48 ore, con questo decreto ci saranno nuovi emendamenti per rafforzare il provvedimento e rendere più celere la concessione liquidità. Nel Decreto abbiamo inserito anche il sostegno alla capitalizzazione delle PMI che contribuisce, con risorse pubbliche, sia a sostenere le perdite, sia ad affrontare uno dei nodi strutturali del nostro sistema produttivo, la scarsa capitalizzazione” ha concluso il Ministro.

Presente in conferenza stampa anche il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli che ha spiegato che il decreto Rilancio stanzia “6 miliardi per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità. L’indennizzo andrà da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare. Il decreto ripropone il bonus da 600 euro per una mensilità per la medesima platea del Cura Italia ma lo amplia per una terza mensilità per alcune platee più colpite dalla crisi con uno stanziamento ulteriore di quasi 4,5 miliardi”.

Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia ha annunciato al termine del Cdm che la “semplificazione e l’accelerazione delle procedure per la concessione della Cassa integrazione in deroga entrano nel decreto rilancio. Il consiglio dei ministri ha accolto infatti la proposta sulla quale eravamo giunti ad un accordo al termine di un confronto con le Regioni e con la ministra Catalfo. Una soluzione frutto di una positiva collaborazione istituzionale che va incontro alla necessità di modificare delle procedure non adatte all’emergenza che stiamo affrontando e che sarà a vantaggio di molti lavoratori e imprese in questo momento di difficoltà”.