Non è in grado di intendere e di volere il trentenne albanese fermato questa mattina a Nettuno dopo uno spettacolare inseguimento su via Gramsci che non poco allarme ha destato tra i cittadini. Stava fuggendo dalla sua abitazione in via Olmata il ragazzo, classe ’85 bloccato davanti alla Divina Provvidenza. Proprio la polizia è intervenuta in zona per la segnalazione di una violenta lite in famiglia e, una volta sul posto il giovane, invece di calmarsi ha dato in escandescenze e oltre alla moglie, ha aggredito con una violenza inaudita anche gli agenti della polizia intervenuti per calmare gli animi. I due agenti colpiti, successivamente portati al Pronto soccorso, ne avranno uno per 10 e l’altro per 15 giorni grazie alle ferite riportate al volto, anche serie, che hanno causato traumi, lesioni e copiose perdite di sangue. Il giovane, subito dopo l’aggressione alle forze dell’ordine, è fuggito a piedi (e scalzo) su via Gramsci verso il mare. Concitati i momenti dell’arresto con un’auto civetta della polizia e da due agenti, che lo hanno rincorso a piedi e che hanno dovuto imboccare contromano via Menni, la strada che costeggia il palazzo della Divina Provvidenza, per fermare la folle corsa dell’uomo in evidente stato confusionale. Il ragazzo è stato quindi bloccato su via Gramsci all’altezza dell’ingresso per la spiaggia libera, ma nel tentativo di liberarsi dalla presa di un poliziotto ha iniziato ad aggredire violentemente l’agente che, infine, è riuscito a bloccarlo, quando, in suo soccorso, sono arrivati altri due colleghi che hanno fermato e ammanettato il ragazzo a terra. Gli agenti, vista la violenza del ragazzo, sono stati costretti a legargli anche i piedi con delle fascette. Sul posto è immediatamente accorsa anche un’ambulanza. Il ragazzo, ancora fortemente agitato, dopo essere stato fermato è stato curato per delle lievi ferite ai piedi, presso il Pronto soccorso dell’ospedale neroniano. Qui, dopo la visita medica, che è stata effettuata con il paziente sempre ammanettato a causa del suo atteggiamento violento (che neanche il valium è riuscito a mitigare) si è deciso per un Trattamento sanitario obbligatorio presso l’ospedale di Albano dove il giovane, giudicato incapace di intendere e di volere, sarà obbligato a restare fino a che la terapia non darà i suoi effetti. Il ragazzo, perfettamente integrato sul territorio, non aveva mai dato segni di squilibrio prima della folle mattinata di ieri. Nei prossimi giorni gli investigatori valuteranno come procedere nei confronti dell’uomo in base anche ai risultati della terapia disposta dai medici.