Il Gup di Velletri ha prosciolto Sindaco del Comune di Nettuno Alessio Chiavetta, il dirigente dell’area economico-finanziaria Gianluca Faraone e i tre Revisori dei Conti, Ermanno Cicchetti, Barbara Scoppetta e il Presidente dei Revisori Michele Scognamiglio. L’udienza si è tenuta ieri, 18 febbraio, nelle Aule penali del Tribunale di Velletri. Ricorderanno tutti che correva l’estate dell’anno 2013, in piena campagna elettorale, quando la Procura di Velletri chiese al Gip di Velletri, Dottor Giuseppe Cario, gli arresti domiciliari del Il Pubblico Ministero di Velletri, Dottor Travaglini, aveva improntato l’accusa basandosi sulla delibera n. 5/2012 della Corte dei Conti, ravvisando un falso ideologico per gli imputati nella approvazione del bilancio e nella mancata iscrizione dei residui passivi di debito, supponendo che il ‘buco’ finanziario dell’ente, prima dell’amministrazione Chiavetta, non poteva con la nuova amministrazione essere stato sanato arrivando ad una somma ben inferiore, e da qui ipotizzò il falso nel bilancio stesso.
Il Gip di Velletri rigettò le misure cautelari richieste dal PM, ed erano i primi del mesi di maggio; il 26 dello stesso mese si votava per la riconferma di Chiavetta che concorreva con l’altro candidato di centro-destra Carlo Eufemi.
In quel periodo si vociferava che il Sindaco Chiavetta non sarebbe giunto alle elezioni, infatti il Pubblico Ministero fece appello al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza del Gip. Il Tribunale del Riesame concluse il 3 luglio dicendo non solo che non ricorrevano i presupposti per l’applicazione delle misure cautelari, ma anche che non sussistevano i gravi indizi di colpevolezza, rigettando l’appello del Pubblico Ministero.
Il Sindaco aveva ribadito fin da quando si seppe la notizia il corretto operato dell’amministrazione, ma il Pubblico Ministero procedette nel merito chiedendo il rinvio a giudizio degli indagati e proprio nell’anno scorso fu fissata l’udienza davanti al Gup di Velletri Dottoressa Mendola, protrattasi in più udienze per problemi di notifica.
Oggi finalmente la discussione in aula dove, dopo un’accurata esposizione da parte delle difese degli indagati, il Gup (giudice per l’udienza preliminare) ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’ nei confronti di tutti gli imputati. Pertanto la richiesta di rinvio a giudizio non è stata accolta e non vi sarà alcun dibattimento, la vicenda si chiude qui, a giorni le motivazioni della decisione.
L’Avvocato Ciro Palumbo, difensore del Sindaco Chiavetta e del dirigente di Gianluca Faraone, ha espresso la enorme soddisfazione per il risultato raggiunto oggi: “Manifesto che in questa vicenda giudiziaria l’impegno è stato forte, serio e sacrificante. Ho avuto fin da subito la percezione dell’errata impostazione accusatoria e ho creduto in una pronuncia assolutoria che non ha tardato ad arrivare. Già la fase del Riesame aveva concesso ottima soddisfazione, ma il merito del processo è un’altra cosa, e così è stato infatti affrontato, come fosse da capo. Si è dovuto lavorare duramente per sviscerare passo passo e ancora una volta ogni infondatezza materiale e sull’intenzionalità a commettere un falso: penso che per dire o fare un falso bisogna anzitutto conoscere il vero; diciamo che più o meno si è operato partendo da questa riflessione. E’ un lavoro di interpretazione, giuridica e fattuale, sociale e culturale, ma quello che alla fine conta è sempre crederci e mantenere calma, speranza e fiducia, che sono un po’ le componenti di tutte le vicende della vita. La giustizia è lenta, lo sanno e lo dicono tutti, ma è sempre giustizia”. Dunque, ad aver contato è stato lo studio dell’apparato giuridico della vicenda e l’impegno nelle fasi giudiziarie, il supporto dei tecnici e dei professionisti, per arrivare a quella che il Sindaco subito disse essere la conferma della bontà dell’operato dell’amministrazione.