La Uil di Roma e del Lazio, tramite i rappresentanti locali Gianmatteo Piersanti, Bruno Galante e Antonella Bravo, ha inviato una richiesta di incontro al commissario prefettizio del comune di Nettuno Raffaela Moscarella.
“In un momento di grande difficoltà – si legge nella missiva – per la vita della comunità locale il suo incarico, ancorché gravoso e impegnativo, può rappresentare un contributo fondamentale al miglioramento del rapporto tra cittadini e istituzioni. La cultura civica e della legalità passa attraverso l’instaurarsi di rapporti sani, corretti, trasparenti tra gli amministratori e gli amministrati, per cui i cittadini non sono più considerati “merce” da tenere presenti solo nelle occasioni elettorali, e lasciati poi ai margini nel momento delle scelte che riguardano tutta la vita collettiva, bensì qualcosa di vivo, in grado di esercitare un ruolo attivo e propositivo.
Il suo impegno sarà certamente rivolto a tenere aperto, anche in una fase così straordinaria per la città, un rapporto con la cittadinanza e con le sue rappresentanze associative, sindacali e professionali per costruire un consenso ampio e qualificato nel momento in cui verranno prese delle decisioni fondamentali che riguardano non solo la vita della comunità locale ma anche il fondamentale contributo di tutti i lavoratori impegnati del comune, delle aziende partecipate e delle società cooperative a cui sono affidati i servizi di rilevanza sociale ed ambientale. Urgono alcune analisi e proposte – possibilmente da condividere – su alcune criticità non risolte in questi anni, tali da affrontare con piena cognizione di causa la discussione e l’epprovazione del bilancio 2015. Evidenziamo tra le priorità di assoluta urgenza: Le questioni legate alle politiche di integrazione socio sanitaria previste dal piano di Zona del Distretto H6 – comprendente i comuni di Anzio e Nettuno – di cui Nettuno, a partire da gennaio del 2015, è diventato comune capofila. Riteniamo infatti che rivesta carattere di priorità approfondire tutti gli aspetti legati al Piano di Zona vigente, specie quelli relativi alle attività rimaste ancora oggi inapplicate, ed esaminare i risultati e le criticità dei progetti in essere quale, ad esempio, quello relativo all’assistenza domiciliare fortemente ridimensionata in questi anni; Una verifica puntuale della tempistica dei pagamenti verso i fornitori di servizi appaltati al fine di poter evitare i mancati pagamenti stipendiali da parte delle società e cooperative assegnatarie proprio in ragione della crisi di liquidità che caratterizza, purtroppo, il sistema finanziario locale; Un’attenta analisi – infine – sulla riorganizzazione e la gestione del personale interno all’amministrazione da troppi anni lasciato in balia degli umori politici e privato di quei processi di valorizzazione in termini formativi e motivazionali anche economici, di cui il lavoro pubblico ha assoluta necessità”.