Di Alessandro Bellardini
Reduce dal successo per 2 – 1 conquistato a via Varrone contro il Campus Eur, che non è bastato però ai ragazzi di Scaricamazza per accorciare sulle battistrada (vittoriose tutte e tre nei rispettivi incontri), il Pomezia Calcio è pronto per il rush finale della stagione: 4 partite (4 finali) e dodici punti sul piatto che dovranno essere conquistati tutti, almeno per non avere più rimpianti e vedere poi se saranno stati sufficienti per arrivare all’obiettivo.
Quattro finali, la prima delle quali è in programma domenica a Valmontone contro una squadra difficile e spigolosa che nel match di andata (era il 26 Novembre) portò via tre 3 punti pesantissimi dal Comunale di Torvaianica, aprendo di fatto la crisi tecnica dei rossoblu culminata con l’esonero di Gagliarducci poco prima di Natale.
A presentare la delicata sfida dello “Stadio dei Gelsi” è il Direttore Sportivo del Club pometino Alessandro Mezzina. Schietto e diretto come sempre, il Direttore non ama fare 0 – 0 nemmeno davanti ai microfoni. E, soprattutto, risponde sempre con la cosa che non ti aspetti.
Direttore, archiviata la sosta pasquale il campionato è ripartito nel segno delle 4 sorelle che hanno vinto tutte. Un buon Pomezia ha superato un Campus Eur mai domo. Un tuo commento…
“Per quanto riguarda il match con il Campus Eur, come hanno visto tutti, a differenza di altre partite è stata stata gara vera sia a livello tecnico che agonistico. Purtroppo a mio avviso la giornata è stata macchiata da quel rigore commesso dal difensore centrale del Villalba contro una nostra diretta concorrente al 93’, quando l’ha presa di mano con nessun giocatore vicino a lui. Una cosa che in tanti anni di calcio non avevo mai visto e che chiaramente va ad incidere tantissimo anche sulla nostra rincorsa”.
Domenica intanto si va a Valmontone, partita che a mio avviso nasconde più insidie rispetto quanto dica attualmente la differenza di classifica tra le due squadre. Sei d’accordo?
“Sono assolutamente d’accordo con la tua analisi perché, al netto dell’attuale posizione di classifica, si tratta di una squadra costruita proprio come noi, per vincere. Valmontone ha sostenuto spese importanti per arrivare a determinati giocatori ed ha una rosa che può mettere in difficoltà chiunque. Ho saputo che in settimana hanno avuto anche una forte discussione tutta interna, nella quale però non mi permetto assolutamente di entrare nel merito. L’unica cosa certa è che come sempre sarà partita vera fino al triplice fischio del direttore di gara”.
Nello specifico, che squadra è Valmontone e che partita ti aspetti da parte del Pomezia?
“Si tratta di una squadra che per caratteristiche è molto simile al Pomezia, quindi con un grande potenziale in attacco ma che allo stesso tempo concede altrettanto nella fase difensiva. Giocano a viso aperto proprio come noi, ci aspetta una battaglia sportiva che noi proveremo a fare nostra perché per lasciare accesa almeno la fiammella di speranza legata alla matematica”.
A proposito di questo. La tua squadra si è trovata nella difficile condizione di non essere più artefice del proprio destino. A 4 giornate dal termine siete indietro di 4 lunghezze dal Maccarese capolista, di 3 dal Montespaccato e di 2 dal Rieti. Con l’onestà che ti contraddistingue, quante possibilità in percentuale ci sono a tuo avviso di poter arrivare all’obiettivo?
“Le percentuali sono molto ma molto basse e non lo dico per fare melina, che come sai non è proprio nel mio stile, ma perché si tratta della pura e semplice verità. Il fatto che potenzialmente non possa bastare nemmeno vincerle tutte la dice lunga sulle reali possibilità della nostra squadra. Purtroppo non siamo più artefici del nostro destino, non possiamo far altro che provare a conquistare sempre i tre punti e vedere poi cosa avranno fatto le altre”.
Cambiando argomento, non posso non accennare con te all’annata strepitosa che ha attraversato tutto il settore giovanile rossoblu. In tempi non sospetti parlavi di un progetto che a medio lungo termine avrebbe regalato grandi soddisfazioni in termini di giovanili, con l’obiettivo finale di costruire una vera e propria cantera rossoblu. Direi che sei stato di parola…
“Lo dico da tempo come i progetti importanti e strutturati legati al settore giovanile rivestano un ruolo strategico e fondamentale all’interno dei Club. Proprio come stiamo facendo al Pomezia Calcio, dove il settore giovanile stra rappresentando un valore aggiunto per la società sia in ottica presente che futura. Stiamo lavorando bene e infatti i risultati ci stanno dando ampiamente ragione. Quest’anno in particolare mi sento di poter parlare di un vero miracolo sportivo visto che abbiamo conquistato quasi tutte le categorie Elite, con la ciliegina sulla torta che potrebbe essere rappresentata dai 2010 di mister Cappiello. Se hai 5 Elite qui a Pomezia puoi parlare davvero di miracolo sportivo, perché ad esempio in una piazza grande e importante come Roma sono pochissime le società ad aver raggiunto questo obiettivo e questo la dice lunga su quanto sia difficile. Speriamo sempre di continuare così perché come ho detto in tempi non sospetti una cantera è lo sviluppo del calcio innovativo e moderno”.
Prima di salutarti, fai parte del ‘cerchio magico’ (se possiamo definirlo così) di Patron Bizzaglia, o comunque sei uno dei dirigenti più vicini a lui. Il Gruppo nel corso di questi ultimi anni ha aumentato il proprio radicamento sul territorio, arrivando ad essere un punto di riferimento ed un modello da seguire. Quanto ti senti addosso la responsabilità di rappresentare tutto questo ogni singolo giorno al campo?
“Inizio intanto col dirti che il rapporto profondo che mi lega al Patron Alessio Bizzaglia riveste entrambi gli ambiti della mia vita, tanto quello professionale quanto quello umano. Posso affermare senza timore di essere smentito che per quanto riguarda l’ambiente del calcio sono sicuramente la persona a lui più legata, mentre levando il calcio faccio parte della cerchia di quegli amici che si contano nelle dita di una mano. Questo ti fa capire bene cosa ci lega. E proprio per tutti questi motivi, te lo dico in tutta onestà, la responsabilità che sento verso il Pomezia Calcio è doppia perché ormai sono anni che siamo vicini e spero di continuare il più a lungo possibile con lui e con il Pomezia”.