All’incontro che si è svolto sabato mattina, presso la cooperativa di pescatori la “Fanciulla D’Anzio” sul molo neroniano, per discutere del problema, serissimo, dell’insabbiamento del porto di Anzio e del prossimo escavo, è intervenuto anche il Comandante del Porto Luigi Vincenti, che ogni giorno combatte con le difficoltà incontrate dai pescherecci ad entrare ed uscire dal bacino. I pescherecci, oltre 40, possono uscire e lavorare solo se il tempo è tale da evitare possibili (e pericolosissimi incagliamenti). Ad aprire l’incontro Roberto Palomba rappresentando le problematiche dei pescherecci, il cui lavoro è a rischio. Quindi ha preso la parola il Comandante del Porto di Anzio che ha voluto prima di tutto salutare i presenti ed in particolare i rappresentanti dei pescatori, testimoniando loro la vicinanza e l’impegno dell’Autorità Marittima. “La problematica del porto e del suo periodico insabbiamento è stata rappresentata più volte in Regione – ha detto Vincenti – e diversi incontri si sono svolti, almeno tre nel recente periodo, per definire la questione. Negli ultimi due anni, sempre su impulso dell’Autorità Marittima ed Amministrazione Civica Anziate, sono stati eseguiti due interventi di escavo che hanno permesso di ripristinare il canale per l’ingresso ed uscita dal porto. Tuttavia, a causa delle periodiche mareggiate invernali il problema, proprio all’approssimarsi della stagione estiva, si ripresenta. L’Autorità Marittima, quindi, ha prontamente segnalato la situazione, già dalla fine dello scorso intervento di escavo affinché si mettesse subito in moto la macchina amministrativa Regionale in modo da “mettere in cantiere” per tempo un nuovo intervento. Proprio sulla scorta di ciò e degli analoghi solleciti del Sindaco di Anzio, la Regione Lazio, ha comunicato di aver terminato le procedure per l’assegnazione di un nuovo intervento di escavo, stavolta più cospicuo dei precedenti, che prevede di prelevare circa 80.000 metri cubi di sabbia, già caratterizzate, dall’ingresso del Porto di Anzio per finalità di ripascimento nell’ambito del progetto dell’Ardis “Lavori di difesa e ricostruzione del litorale tra Tor Caldara e Capo D’Anzio”. Una buona notizia quindi per i pescatori, che hanno chiesto comunque di fare quanto possibile per accelerare le procedure”. Nel frattempo, il rischio concreto è che la situazione, prima dei lavori previsti per metà aprile, possa peggiorare e che la rotta di accesso e uscita dal bacino neroniano, debba essere nuovamente cambiata (e ridotta). Il pescaggio attuale, di 3,60 metri, infatti, potrebbe ridursi a causa delle mareggiate già in questi giorni.