E’ di questa mattina l’ultima provocazione del Presidente della Capo d’Anzio Spa Luigi D’Arpino, in prima linea in una guerra con le cooperative di ormeggiatori e contro il circolo Velico che, non riconoscendo l’autorità della Capo d’Anzio nella realizzazione del nuovo porto e come concessionario delle autorità demaniali della zona, hanno deciso i primi, di formalizzare un ricorso al Tar, i secondi di chiedere un accesso agli atti e di pagare comunque, le concessioni del 2015 (per una somma complessiva di 2900 euro di tasse al demanio + 400 euro di tasse regionali) alla Regione. “Mi sono informato sui costi che si pagano alla marina di Nettuno per le attività veliche che si svolgono anche nella sede di Anzio – spiega D’Arpino – per un locale di pochi metri, i gestori pagano circa 1000 euro al mese, 40 euro al mese al metro quadro. Facendo un rapido calcolo – aggiunge il Presidente della Capo d’Anzio, considerando le metrature a disposizione del circolo velico, circa 1500 mq tra interni ed esterni, la somma che ci dovrebbero versare è 75mila euro al mese. Invece pagano 2900 euro l’anno e cercano in ogni modo di bloccare lo sviluppo del porto. E’ per normalizzare queste situazioni che ci impegniamo a lottare”.