Il consigliere regionale dei 5 stelle Valentina Corrado, ha presentato e discusso lo scorso 11 febbraio, un question time in Regione sulla situazione della Capo d’Anzio. Dopo aver ripercorso tutte le fasi della progettazione, culminate nel 2010 con l’accordo di programma tra comune e Pisana e con la concessione, l’anno seguente alla Capo d’Anzio per la realizzazione del porto, passando per la gara andata deserta, ricorda che nel 2012, proprio la Capo d’Anzio cambia veste. “Da società interamente pubblica. sottolinea la Corrado – si trova al suo interno un socio privato, Renato Marconi che si impegna a dare un contributo oneroso (circa 200mila euro). La Corrado solleva il dubbio che la somma sia servita a ripianare dei debiti e che, infine, il privato potrebbe prendere il controllo della realizzazione del bacino. “Questo è un mio dubbio – dice la Corrado – e spero mi venga tolto”. “Il problema di questa storia – dice ancora – sono gli impegni assunti dalla Regione e dal Comune, i soldi già spesi e la poca chiarezza su cosa è stato fatto e cosa si intende fare”. Ancora la Corrado sottolinea come le opere primarie e secondarie previste, non siano ancora state avviate. “Manca il rispetto del cronoprogramma – dice e la vigilanza degli enti, tra cui la Regione. Chiedo proprio alla Regione di chiarire le motivazioni dei ritardi”.
A rispondere è stato l’assessore Michele Civita. “Dopo che il bando è andato deserto – spiega – ci sono state le elezioni ad Anzio e il cambio ai vertici della Capo d’Anzio. Il socio privato, per recuperare il tempo, ha messo disposizione la sua professionalità per l’avvio della progettazione esecutiva. Il 3 febbraio del 2014 la Capo d’Anzio ha chiesto le aree in concessione e le ha ottenute insieme alla proroga della fase di cantiere e all’autorizzazione del nuovo cronoprogramma. Quindi la Capo d’Anzio ha prodotto tutta una serie di atti propedeutici all’inizio dei lavori, dalla messa in sicurezza delle aree alla costituzione dell’albo fornitori. Quindi – sottolinea Civita – si è dato inizio alle attività per prendere possesso delle aree che sta incontrando grandi difficoltà a causa di esposti e ricorsi, che stanno rallentando l’iter dei lavori. I ritardi sul cronoprogramma – conclude Civita – non vanno attribuiti a vicende societarie né tanto meno alla cessione di azioni tra le società, bensì a motivi contingenti, come la crisi del comparto della nautica e l’esito negativo della gara”. La Corrado, che si è ritenuta parzialmente soddisfatta dalle risposte di Civita, ha infine annunciato che, una volta valutati gli atti richiesti e consegnati dal comune di Anzio, se dovesse ritenerlo opportuno, presenterà ulteriori richieste di chiarimenti.