Il Tar non ferma la Capo d’Anzio, si procede all’acquisizione delle aree “secondo legge”

Il primo provvedimento valutato dai vertici della Capo d’Anzio, in accordo con i legali che seguono la vicenda dello stop alla riacquisizione delle aree di demanio in concessione agli ormeggiatori, stabilito con un provvedimento del Tar, è quello di precisare che lo stop del Tar on blocca la presa di possesso delle aree a terra.

“Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa è di obbligo precisare quanto segue – spiega il Presidente della Capo d’Anzio Luigi D’Arpino – il provvedimento del Tar del Lazio è una sospensiva di natura tecnica e non preclude a qualsivoglia fondatezza delle sommarie deduzioni della cooperativa ricorrente che a norma di legge non ha titolo per l’occupazione delle aree; il provvedimento impugnato è una nota dell’Ufficio Demanio del Comune di Anzio che definisce per l’aspetto amministrativo i rapporti con l’ex concessionario in considerazione del fatto che è stato formalmente notiziato, nell’ambito dei rapporti di delegazione amministrativa con la Regione Lazio, della avvenuta caducazione delle concessioni in gestione all’Ente Comune di Anzio a termini del Codice della Navigazione. La Capo d’Anzio pertanto, quale soggetto attuatore dell’opera pubblica e concessionario demaniale procederà secondo legge e secondo quando previsto dalla Concessione e dall’Accordo di Programma”. In sostanza, già da lunedì la Capo d’Anzio, che a prescindere dalla sospensiva del Tar è già titolare delle aree di demanio a terra, andrà a prendere possesso degli spazi in concessione posizionando i cartelli della Spa e avviando le procedure di comunicazione con i proprietari delle barche ormeggiate.