Nella mattinata di lunedì 29 dicembre l’assessore ai Servizi sociali dl comune di Anzio Roberta Cafà ha incontrato Antonio, residente di Anzio, il senzatetto cardiopatico che viveva presso le Grotte di Nerone in questo freddo inverno. Antonio, nativo di Nettuno risiedeva presso la palazzina di Piazzale Ardea, ad Anzio e, a seguito dello sgombero per ragioni di sicurezza, per periodo alterni, si alternava tra l’Umbria (presso la sua famiglia) ed il Lazio. La scelta di rimanere stabile ad Anzio fu dettata dal peggioramento di salute legato alle protesi cardiache, che lo costrinse a trovare dimore saltuarie sul territorio. Non avendo altre alternative si era attrezzato una grotta presso la villa Imperiale, senza considerare le temperature in netto calo. Ad oggi Antonio si è mantenuto con piccoli lavori di idraulico, ma a causa della sua invalidità non è riuscito mai svolgere lavori troppo pesanti. Da un riposo forzato legato anche al periodo contingente, oggi, Antonio è alla ricerca di un’autonomia economica. “Siamo intervenuti la mattina di Santo Stefano, andando a cercare direttamente Antonio, e grazie alla disponibilità di un’Associazione del Terzo settore, abbiamo potuto garantire un tetto e dei pasti caldi – ha affermato Roberta Cafà – ma siamo consapevoli che per aiutare veramente il concittadino ci vorrebbe altro: una casa ed un lavoro sicuro, garanzie impossibili da fornire. Ho immediatamente attivato le procedure assistenziali di competenza comunale, mettendomi anche a disposizione per seguire personalmente la pratica di invalidità, da anni ferma, al fine di ottenere nel più breve tempo una pensione. Apprezzabile – ha sottolineato Cafà – la macchina della solidarietà che si è mossa per aiutare Antonio, segno di una grande sensibilità e sinceramente, sono rimasta colpita dal fatto che questa situazione giungesse nei miei uffici solo il 26 dicembre. Ogni giorno riceviamo decine di persone con problemi gravi ed interveniamo rapidamente nel rispetto del sano principio della dignità umana. Continuerà ad essere un nostro compito quello di accogliere, ascoltare ed aiutare il prossimo, per evitare di giungere a situazioni estreme, come la sua”.
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