Porto – Il Pd chiede la discussione in Consiglio comunale

Torna sulla questione porto il Partito democratico di Anzio e lo fa avanzando una formale richiesta (la seconda in un mese) per la discussione del tema in consiglio comunale.

A spiegare i motivi della necessità sono gli stessi democratici attraverso una nota stampa: “In questi giorni la Banca popolare del Lazio ha escusso la fidejussione rilasciata dal Comune a garanzia del prestito concesso alla Capo d’Anzio per la registrazione della concessione rilasciata dalla regione Lazio per la realizzazione e gestione del porto. Il PD – proseguono –  ha contestato fin dall’origine la legittimità di tale operazione a partire dalla delibera di consiglio del 30/09/2011 e quella successiva del 2014. Lo scorso mese anche la Corte dei conti ha sollecitato chiarimenti al riguardo, non essendo mai stata informata dell’attivazione di tali atti. In sostanza siamo alla presenza di un Comune che al limite di ogni regola e aggirando i divieti previsti dall’art. 207 comma 2 del TUEL garantisce tramite la fidejussione la copertura del prestito concesso alla capo d’Anzio, società da oltre 3 esercizi in perdita, che non aveva già all’origine nessuna certa prospettiva di capacità di rimborso”.

Duro l’attacco al sindaco Luciano Bruschini sulla questione, incalzato soprattutto sul destino della quota pubblica del progetto: “Non basta il solito “teatrino” che Bruschini fa con De Angelis – scrivono in maniera piccata dal Pd –  troppo comodo: il Sindaco deve spiegare in consiglio comunale come intende procedere con la Capo d’Anzio e quali azioni ritiene concretamente di assumere a fronte del fatto che il 2015 si è chiuso l’ennesimo esercizio negativo, che verrà certificato in primavera dall’assemblea dei soci. Che fine faranno le quote in mano al Comune non potendo procedere alla ricostituzione del capitale? Su quali basi il Sindaco considera possibile avere il parere positivo da parte della Corte dei conti per evitare l’alienazione delle quote da parte del Comune? Esistono degli accordi con il socio privato per pilotare la vendita delle quote, ancorché prevista con bando pubblico, verso il socio privato stesso facendo valere il diritto di prelazione? Caro Sindaco il tempo delle giravolte e delle favole è finito, è arrivato il tempo che chiarisca al Consiglio e alla città la vera situazione per consentire a ciascuno di farsi una propria opinione ed avanzare le proprie proposte. Ricordiamo – concludono che il porto non è tuo ma della città e dei suoi cittadini che hanno il diritto di essere tempestivamente informati di tutte le questioni e delle possibili soluzioni”.