E’ stato tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di un giovane di 20 anni di Anzio con precedenti specifici fermato al termine di un inseguimento da parte degli agenti della Squadra investigativa del Commissariato di Anzio e Nettuno. Due agenti in borghese a bordo di una civetta stavano pattugliando la zona di Anzio, nella tarda mattinata di ieri, quando sono stati sorpassati a forte velocità da una vettura, una Fiat Cinquecento, guidata da un giovane. Il 20enne ha continuato la sua folle corsa, effettuando manovre molto pericolose tra una vettura e l’altra e mancando di poco alcuni pedoni, nonostante fosse rincorso dalla civetta della Polizia che a quel punto lo inseguiva a sirene spiegate. L’inseguimento si è concluso in corso Italia, quando il giovane ha lasciato la vettura e ha tentato di fuggire a piedi. in breve è stato fermato dagli agenti, ne è nata anche una piccola colluttazione, ma alla fine è stato bloccato e condotto presso gli uffici del Commissariato. Intanto, per capire il motivo della fuga, sono stati effettuati anche i rilievi a bordo della Cinquecento, che aveva chiari segni di manomissione al blocco di accensione. La vettura, infatti, era partita grazie al posizionamento di uno “spadino” all’interno del quadro di accensione. Gli agenti hanno controllato se ci fossero segnalazioni di furto, che ancora però non erano arrivate. Dopo gli accertamenti hanno contattato la proprietaria della vettura, che ha spiegato di aver parcheggiato la Cinquecento mezz’ora prima sul lungomare Matteotti a Nettuno per recarsi al posto di lavoro e di non essersi per questo accorta che l’auto fosse stata rubata. Dopo le formalità di rito la macchina è stata consegnata alla legittima proprietaria, mentre il 20enne è stato giudicato con rito direttissimo con le accuse di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale ed è stato poi sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Anzio.