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A Pomezia installata la “Panchina del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe

“A Norma Cossetto, ai Martiri delle Foibe, agli Esuli Istriani, Fiumani, Giuliani e Dalmati”
Recita così la targa posta sulla panchina con i colori della bandiera italiana, installata ieri nel Parco delle Rimembranze.È la “Panchina del ricordo” che l’Amministrazione Comunale di Pomezia ha voluto per la città, su iniziativa del Comitato Dieci Febbraio di Pomezia. Pomezia ha aderito all’iniziativa nazionale come tanti comuni che da Nord a Sud della Penisola vede l’installazione delle patriottiche Panchine del Ricordo, e Pomezia è una tra i primi dieci comuni ad averla installata. Queste panchine sono dipinte con i colori della bandiera italiana, come simbolo per non dimenticare la tragedia delle Foibe, quando migliaia di italiani furono torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito verso la fine della Seconda guerra mondiale.
“Quest’anno ha compiuto 20 anni la legge italiana che ha istituito il Giorno del Ricordo con la quale la Repubblica il 10 febbraio il “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Pomezia ricorda non solo il 10 febbraio, ma ogni giorno– commenta il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici a margine della cerimonia di installazione della panchina tricolore che ha visto la partecipazione, oltre che di assessori e consiglieri, di Alessandra Duma, presidente del Comitato 10 febbraio di Pomezia, di Antonio Ballarin, già presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, e di cittadini.Con la “panchina del ricordo” Pomezia ora ha un luogo a memoria di una pagina di Storia che per molti anni in Italia non è stata raccontata, o è stata raccontata poco e male – prosegue il Sindaco – Un luogo simbolico che è lì visibile e “visitabile” da tutti i nostri cittadini, un luogo di comunità e di identità.
La panchina del ricordo simbolicamente è anche un modo per far conoscere alle nuove generazioni la storia della nostra Nazione, anche i momenti più bui e difficili perché i ragazzi possano imparare dal passato e perché nel domani – quando saranno donne e uomini della nostra società – non infliggano più al nostro popolo o a qualsiasi altro popolo nel mondo la ferita ancora sanguinante che ha subito l’Italia con l’eccidio delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” conclude Veronica Felici.