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Cinquecento casi in più di morbillo nel Lazio, il 20% dei non vaccinati sul litorale

Nel Lazio si registrano un numero sei volte superiore di casi di morbillo rispetto a tutto il 2017. Il 30% presenta almeno una complicazione

Sono dati preoccupanti quelli relativi ai vaccini e al ritorno di malattie come il morbillo che sembravano “sconfitte”. Nel Lazio, invece, da inizio anno sono stati registrati 621 i casi contro i 102 di tutto il 2016 è che per quasi il 90% ha colpito soggetti non vaccinati. Di questi casi oltre il 30%  ha presentato almeno una complicanza tra insufficienza respiratoria, epatite, trombocitopenia ed encefalopatia. Nella zona del litorale sud e dei Castelli, poi, si conta il 20% di bambini sotto i tre anni non vaccinati per morbillo, parotite e rosolia di tutta la Regione, mentre nella Asl Roma 6 sono stati registrati 33 casi di morbillo di cui 11 nella zona do Anzio e Nettuno.

Un preoccupazione crescente che ha portato nel marzo scorso il Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive (Seresmi), ad inviare una circolare a tutti i responsabili di ospedali, Asl, Irccs, centri vaccinali e, per conoscenza, ai sindacati medici, con le indicazioni per la sorveglianza e il controllo dell’infezione. Contestualmente l’Asl Roma 6 inviò anche una nota alle scuole del territorio di Anzio e Nettuno recepita degli istituto scolastici che hanno ritenuto: “Opportuno richiamare l’attenzione dei genitori e degli insegnanti , circa l’importanza della vaccinazione, unico utile e sicuro strumento per la prevenzione del morbillo, le cui possibili gravi complicanze non risultano evidentemente adeguatamente conosciute dalla popolazione. Per questo motivo, in considerazione anche della contingente situazione di epidemia di morbillo che sta interessando il territorio di Anzio e Nettuno, s’invitano i genitori dei ragazzi affinchè si rivolgano ai propri medici di famiglia, alle strutture sanitarie aziendali, per acquisire utili informazioni in merito alle specifiche campagne vaccinali previste, qualora i propri figli non fossero stati ancora vaccinati”, così recitava una circolare di una scuola di Nettuno del 16 marzo scorso. 

A livello nazionale la situazione conta 2224 casi nel 2017, un dato elevatissimo soprattutto se confrontato con la Romania, colpita da una vera e propria epidemia di morbillo (malattia che sarebbe dovuta scomparire nel 2015) con 3.466 casi dal febbraio 2016 al marzo 2017. Focolai importanti sono stati registrati anche in Francia, Irlanda, Germania, Inghilterra, Galles e Austria

Il Servizio regionale di sorveglianza delle malattie infettiva raccomanda che: “la vaccinazione Mpr è efficace nella profilassi post-esposizione a un caso di morbillo, se eseguita entro 72 ore dal contatto; si raccomanda quindi di eseguire, per ogni caso di morbillo segnalato, la ricerca dei contatti suscettibili e la loro vaccinazione entro 72 ore secondo le indicazioni del Piano regionale prevenzione vaccinale attualmente in vigore”.