A dicembre dello scorso anno è diventato evidente un problema politico nel comune di Nettuno. Una crisi in realtà partita dall’estate, che in qualche modo è rimasta sotterranea, come una piccola perdita di una tubatura che, con il tempo, si allarga e infine fa crollare il pavimento. Ed è il pavimento, dopo mesi di inerzia amministrativa e tira e molla personali, è caduto proprio in questi giorni. Prima l’annuncio in consiglio su una situazione divenuta insostenibile, poi la presa di posizione dei Liberal che dicono: “così non si va avanti”, infine le dimissioni della giunta e del Primo cittadino. Ed è da quando crolla il pavimento che si capisce, finalmente davvero, quanto grave è la perdita, e se conviene ripararla. Al momento, non è dato sapere se c’è la volontà e la possibilità di ricucire la situazione. Dall’opposizione sostengono che Chiavetta riuscirà a rimettere in riga i consiglieri, la cui rielezione sembra difficile, e che non vogliono rinunciare ad altri tre anni di vetrina pubblica. Dalla sua il primo cittadino, in consiglio comunale è stato chiarissimo: “Sono stufo – ha detto – di fare da parafulmine, di tira e molla, di richieste personalistiche”. La possibilità di ricominciare e andare avanti è legata alla fine di ogni richiesta e pretesa e alla volontà di ripartire con il lavoro per la città, ad iniziare dalle commissioni, ferme da 9 mesi. Ora ci sono 20 giorni di tempo per trovare la quadra o per decidere di staccare la spina.