Sale l’attesa per il concerto al Porto Marina di Nettuno di Brusco, accompagnato da i Roots in the sky. L’evento è fissato per l’11 luglio prossimo alle 22 presso l’area verde adibita agli spettacoli organizzati dalla Pro Loco Forte Sangallo. Il costo del biglietto è di 10 euro, compresa la consumazione presso il lunghe bar.Per info e biglietti e possibile contattare il numero 3883982464. Quella di Nettuno sarà l’unica tappa in tutta la provincia di Roma, Capitale compresa. Un evento dunque imperdibile per i fan del cantate reagge e dancehall capitolino.
CHI E’ BRUSCO
Brusco, al secolo Giovanni Miraldi, Era il 1990, anno in cui in Italia nacquero le prime “posse”, gruppi musicali prevalentemente orientati alla musica rap e legati ai movimenti studenteschi di quegli anni. Con l’allora compagno di scuola Paolo II (oggi rapper noto come Chef Ragù), Brusco diede vita alla Vatikan Posse utilizzando lo pseudonimo di Papa Giovanni. Per circa 2 anni questa formazione musicale si fa conoscere ed apprezzare grazie ai live che ne fecero uno dei gruppi più richiesti nella capitale.
Nel 1992 Brusco, che aveva nel frattempo cambiato il nome d’arte in Papa G, si unì alla neonata Villada Posse, band musicale composta da un vasto gruppo di amici che erano soliti riunirsi a Villa Ada, un noto parco romano. Brusco insieme alla V.A.P. pubblicò una cassetta musicale nel 1993 ed un cd nel 1996. Questi lavori, sebbene grezzi dal punto di vista tecnico, costituiscono un vero e proprio cult per gli amanti del reggae italiano e hanno fatto in modo che la Villada Posse girasse in lungo ed in largo per la penisola richiamando migliaia di spettatori.
Nel 2000 Brusco “diventa” finalmente Brusco ed intraprende la carriera solista. Dapprima con singoli brani destinati a compilation e collaborazioni con diversi artisti del panorama reggae ed hip hop italiano, e in seguito, nel 2001, con il primo cd solista intitolato “Brusco”. Il successo e la notorietà al grande pubblico arriva con il CD “Si fa presto a dire …Brusco” del 2003. Tra essi il più noto fu sicuramente “Sotto i raggi del sole” rifacimento dancehall della hit degli anni ’60 “abbronzantissima” di Edoardo Vianello. Il successo di “Si fa presto a dire…Brusco” portò il cantautore romano ad esibirsi in contesti nuovi (tra cui diversi programmi televisivi) per lui e per il reggae italiano che non aveva mai conosciuto in precedenza una simile esposizione mediatica.
Dopo questo bagno di notorietà Brusco ha deciso di intraprendere la via più difficile, ma per lui anche la più gratificante. Anziché proseguire su una strada fatta di brevi e strapagate esibizioni musicali e di canzoni che per essere di gradimento delle radio necessitavano di compromessi artistici e di intromissioni da parte dei discografici, Brusco ha infatti voluto mettersi in gioco senza perdere contatto né con il suo mondo artistico, fatto di centri sociali, piazze e locali in cui l’ingresso fosse accessibile a tutti, né con i propri riferimenti musicali, ovvero la musica giamaicana, un genere decisamente dinamico in grado di evolversi e rinnovarsi con estrema rapidità. Resta protagonista nella scena underground musicale della Capitale e dell’Italia intera dove continua ad esibirsi con tappe in tutto lo stivale dove canta i suoi brani più celebri e le tracce dei suoi nuovi album indipendenti dove può esprimere al meglio la sua musica in un panorama musicale che punta sempre più sull’immagine Brusco assieme ai Roots in the Sky si aggrappano alle sole armi su cui hanno sempre potuto fare affidamento, la voce, un basso, una batteria, una chitarra e due tastiere, per continuare a fare ciò hanno sempre fatto…semplicemente musica.