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In scena la Passione: Il Teatro Religioso in Italia, tra storia e tradizione

La Passione di Cristo diventa argomento anche per Teatro.it il sito specializzato che racconta l’iter delle Associazioni per far diventare le rappresentazioni della Passione di Cristo in Italia patrimonio dell’Unesco. Di seguito il testo completo.

Il Teatro Religioso in Italia, tra storia e tradizione

A Cianciana (Agrigento) la XIV Assemblea Nazionale di “Europassione per l’Italia” per la salvaguardia e la trasmissione culturale

Quando si pensa all’Italia viene in mente il buon cibo e le testimonianze artistico-culturali. Ma nel nostro Bel Paese c’è qualcos’altro che lega gli italiani alla loro terra. Stiamo parlando delle tradizioni e tra queste una sta vivendo una sorta di riscoperta: la rappresentazione della Passione di Cristo. Una manifestazione che unisce religione, tradizione, storia e teatro.

In realtà tracce di rappresentazioni sacre, si ritrovano un po’ in tutta Europa. Il teatro religioso, infatti, per secoli è stato presente nella vita dell’uomo nella forma ritualistica prima e in quella teatrale poi. La vita di Cristo dà origine a un genere teatrale chiamato “Teatro della Passione” e trova la sua più alta espressione proprio in Italia. Lo sa bene Europassione per l’Italia, il sodalizio nazionale che raccoglie 41 associazioni presenti nel territorio italiano e impegnate nella messa in scena della Passione di Cristo.

Salvaguardia e trasmissione del patrimonio immateriale

Questo genere teatrale è fortemente sentito in Italia. Per questo, tra i progetti più importanti di Europassione c’è la candidatura della rete delle Passioni al riconoscimento come patrimonio immateriale UNESCO.
La XIV Assemblea Nazionale di Europassione per l’Italia si è svolta dal 12 al 14 ottobre 2018 a Cianciana. Una piccola cittadina in provincia di Agrigento che fa della Passione di Cristo una delle sue grandi attrattive. Qui, infatti, nasce nel 1994 l’associazione “Settimana Santa” che si dedica alle rappresentazioni viventi dei riti religiosi e all’attività di valorizzazione delle tradizioni.

Cianciana: tre giorni di cultura e ‘passione’

Quello di Cianciana è stato un incontro intenso. Il primo giorno è stato possibile conoscere il territorio ciancianese. Il secondo giorno si è svolta l’assemblea presso l’Auditorium Falcone – Borsellino. Diverse associazioni hanno raccontato le loro rappresentazioni. Tra questi: l’Arciconfraternita SS. Rosario di Bitonto (BA) e l’Ass. Ente Nettunese Sacre Rappresentazioni di Nettuno (RM)
Subito dopo è stata aperta la conferenza dal sindaco di Cianciana, Francesco Martorana, mediata dal presidente dell’Associazione Settimana Santa Gerlando D’Angelo, con gli interventi di: Flavio Sialino (Pres. Europassione per l’Italia); Leandro Ventura (Dir. Servizio VI Ministero Beni e Attività Culturali); Francesco De Melis (Antropologo ed etnomusicologo Università La Sapienza di Roma); Antonino La Spina (Pres. Nazionale UNPLI); Natale Giordano (Dir. dell’Ufficio Regionale ICCN per l’Europa e il Mediterraneo); Paolo Patanè (Dir. generale del Coordinamento dei Comuni UNESCO Sicilia) e Patrizia Nardi (Resp. tecnico-scientifico del progetto UNESCO per la rete delle “Passioni di Cristo”).

Tutti i relatori si sono detti soddisfatti. Il Dott. Sialino ha dichiarato, durante la nostra intervista: “La Conferenza è stata equilibrata, con personalità di elevato valore culturale ed il risultato è stato ottimo sotto molti profili.”

“La comunità – ha raccontato la Dott.ssa Nardi – è un elemento centrale per la valorizzazione del patrimonio culturale. Le comunità sono il patrimonio culturale dei beni immateriali e non si può prescindere da quello che è il sentire di queste comunità rispetto al Teatro della Passione.”

Successivamente c’è stata la visita del Teatro Andromeda di Santo Stefano Quinquina (AG). Qui si sono esibiti i “Lamentatori” di Cianciana con i canti sacri e il regista della “Settimana Santa“ di Cianciana Mario Cammarata con letture di Verga e Pirandello.
Tutta l’esperienza è stata occasione di formazione e informazione che ha dato conferma dell’enorme bagaglio culturale e artistico che l’Italia possiede e che tutti dovremmo difendere gelosamente e trasmettere generosamente.