Il settimo viaggio filosofico del progetto The River of Life ha consentito ai partecipanti di interagire emozionalmente con il territorio di Anzio, Nettuno e Roma, nonché di percepire il mondo che ci circonda in profondità e da diversi punti di vista. Quello cinematografico, grazie all’originale corso di cinema emozionale condotto dal regista francese Bruno Toussaint che ci ha portato nelle atmosfere magiche e rarefatte del Paradiso sul Mare con Amarcord piuttosto che sul set di Lo sbarco di Anzio. Quello pittorico con gli 8 murales dell’artista cubano Hebert Guerrero che fanno da focus visuale ad un percorso in 6 tappe attraverso la geografia delle emozioni di The river of Life: Terra, Radici, Emozioni, Vita, Filosofia e Libertà. Quello filosofico con le costellazioni basate sui miti platonici e sulle teorie aristoteliche, coordinate da Christos Peolidis e Marco Bertagni.
Tutto sulla base della geografia delle emozioni ovvero su un una scienza…bi-direzionale. Essa infatti, da un lato indaga l’anima dei luoghi, attraverso la percezione emozionale e sinestetica degli stessi e dall’altro consente di e-movere, di mettere fuori le proprie emozioni dando così forma anche topografica al nostro sentire e ai nostri paesaggi interiori, aprendo, altrimenti detto, noi stessi, e la nostra anima, al mondo.
Oltre 35 sono stati nel complesso i partecipanti a questo viaggio, distribuiti in 5 giornate, ognuna incentrata su un tema. La meravigliosa spiaggia del Tirrena ha visto protagonisti i calciatori acrobatici di Playing FOR Life, il Museo Archeologico di Anzio ha ospitato il convegno di apertura, Tor Caldara ha offerto gli scenari ancestrali e primordiali di Terra, il cimitero americano di Nettuno ci ha consentito riflessioni sulle nostre Radici, mentre i Marinaretti, all’alba, ci hanno instradato sul cammino delle Emozioni con sottofondo musicale di Chris Cappell. Le magiche atmosfere delle Grotte di Nerone e del Paradiso sul mare ci hanno aiutato a riflettere sulla Vita e sul significato della Filosofia, sulla conoscenza con il mito della Caverna, sulla nostra vocazione esistenziale con il Mito di Er e sulla felicità con la teoria aristotelica del Giusto mezzo.
Le vedute sulla Riviera Zanardelli e sul Mare della Libertà ci hanno portato nella dimensione del sogno e del potere dell’immaginazione, sull’opportunità di coniugare la ragione con la fantasia come ci insegna la magia del π, un numero che racchiude la storia dell’umanità, un numero che ci fa capire che l’uomo, o meglio la nostra esistenza, come un fiume, si perde a volte nei meandri, e precisamente 3,14 volte rispetto alla distanza in linea retta tra la sorgente e la foce per il fiume, tra l’inizio di un’azione e l’obiettivo nel caso dell’uomo…
Prossimo viaggio del Fiume della Vita ad Aprile in Grecia, sulle pendici del monte Olimpo e a Meteora, tra dei e filosofi, tra sogno e realtà.
Il progetto tornerà ad Anzio con, degli open day geo-emozionali, a Maggio 2018.
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