E’ da far risalire a molto prima dello Sbarco alleato e alla Seconda guerra mondiale l’invasione della cultura Usa in Italia. Questo la conclusione cui si è arrivati questa sera nella sede di Villa Sarsina, ad Anzio durante il convegno To win minds and hearts – “Lo Sbarco della cultura in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale” presentato dall’associazione Memos. Alla discussione hanno preso parte Andrea Argenio, Francesco de Felice. Ad introdurre gli argomenti Gabriele Federici. Ospite dell’iniziativa il Presidente del Museo Archeologico neroniano Patrizio Colantuono, che ha raccontato ai presenti l’importanza di investire sulla cultura e sul Museo, che conta 40mila visitatori l’anno. I due relatori hanno ben illustrato la vicinanza culturale dell’Italia con gli americani, anche durante il periodo del ventennio fascista, fino a poco prima dello scoppio della guerra, dalla musica alla letteratura, seguitissima in Italia, fino al cinema che proprio grazie all’influenza Usa è diventata un’industria importante. Un rapporto quello con gli Usa che si è fatto davvero stretto con la migrazione dall’Italia negli anni ’20 e che, dopo la guerra, si è concretizzato ancor meglio con il piano Marshall e l’ingresso nel sistema capitalista. La Memos sta già studiando nuovi appuntamenti culturali per gli appassionati della cultura Usa e non solo.